• La storia del design a Vienna
  • Gli hotel di Vienna




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    Design a Vienna
    Vienna è già da tempo una città del design. Alla svolta del secolo scorso, al passaggio dall’era imperiale al Modernismo classico, Vienna divenne un centro del design e si trasformò in un crogiolo di creatività. Oggi come allora si potranno scoprire ed ammirare in diversi angoli di Vienna gli articoli di design in numerosi hotel, boutique ed in diversi affermati centri della città.

    La storia del design a Vienna


    Partendo dalla tradizione artistica di Vienna, da secoli sfarzosa città di residenza degli Asburgo e capitale della monarchia austroungarica, l’architetto Otto Wagner adottò, a cavallo tra Ottocento e Novecento, uno stile del tutto nuovo, conferendo alla città un’impronta inconfondibile, che si è conservata fino ai nostri giorni. Wagner, uno dei principali esponenti dell’architettura dello stile Liberty, progettò anche le stazioni dell’antica metropolitana di Vienna, la Stadtbahn, senza trascurare l’illuminazione, i parapetti e le targhe con i nomi delle fermate. Il percorso della Stadtbahn, su cui oggi corre la linea della metropolitana U6, è per lunghi tratti sopraelevato, lo sostengono eleganti arcate. Sotto questi archi, lungo il Gürtel, cioè la cintura che separa i distretti centrali di Vienna da quelli periferici, si sono insediati diversi locali, dove si potrà conoscere il giovane e creativo mondo musicale viennese.

    Per il progetto del palazzo della Cassa di Risparmio postale di Vienna, Otto Wagner si servì di materiali nuovi per l’epoca come il cemento armato e l’alluminio. La combinazione di funzione ed estetica che caratterizza l’edificio qui è particolarmente ben riuscita: per fissare il marmo si usarono ad esempio dei bulloni che fungono anche da elemento decorativo. Il palazzo è un’opera d’arte totale, caratteristica del resto tipica delle costruzioni Liberty. Dal punto di vista storico, la corrente dello stile Liberty si colloca tra l’epoca Biedermeier che aveva mietuto grande successo a Vienna intorno al 1820 con i suoi mobili dalla sobria eleganza (basti pensare ai noti mobili in legno di faggio dell’azienda Thonet) e quella del Modernismo, con il rigido funzionalismo del suo linguaggio formale.

    Josef Hoffmann, uno degli allievi di Otto Wagner, fondò nel 1903 insieme a Kolo Moser la Wiener Werkstätte, un circolo che riformulò completamente il concetto di artigianato artistico. In cooperazione con i più illustri artisti del periodo, tra cui Gustav Klimt, Egon Schiele ed Oskar Kokoschka, si realizzarono edizioni limitate di oggetti di uso quotidiano, di gioielli e di mobili di elevato valore artistico. Le filiali di New York, Berlino e Zurigo erano una palese dimostrazione del successo raccolto anche a livello internazionale. Anche in questo caso era fondamentale il concetto di “opera d’arte totale”: fu la Wiener Werkstätte a firmare l’intero allestimento del Palazzo Stoclet a Bruxelles e del Sanatorio di Purkersdorf nei pressi di Vienna, due tra gli edifici progettati da Josef Hoffmann. A causa del crollo economico mondiale l’azienda entrò però in crisi, e nonostante i continui successi raccolti, nel 1932 fu costretta a cessare la produzione. I suoi articoli comunque perdurano, e fanno ormai parte dei classici della storia del design.

    Adolf Loos, il più notevole architetto del Modernismo, era invece arroccato in posizioni di accesa polemica con lo stile Liberty e la Wiener Werkstätte. Nei suoi scritti (in particolare in: “Ornamento e delitto” e “La città di Potëmkin”) egli condannò, con manifesta vis polemica, soprattutto l’idea di “opera d’arte totale”, che tendeva a combinare arte ed artigianato, nonché l’ornamentazione Liberty, tipica della Wiener Werkstätte, schierandosi a favore di una netta distinzione tra opere d’arte ed oggetti d’uso quotidiano. Tra i suoi progetti architettonici suscitò scalpore soprattutto l’edificio che porta il suo nome sulla piazza Michaelerplatz, nelle immediate vicinanze della Hofburg. Non essendo la facciata dotata di decorazioni, ben presto al palazzo fu dato il soprannome di “casa senza sopracciglia”. Lo stile di Loos si può ammirare da vicino anche nell’american bar situato nel vicolo Kärntner Durchgang, nel centro di Vienna, che è noto con il nome di Loos-Bar. Il geniale architetto firmò infatti sia l’ingresso che l’arredamento interno; il tutto si accompagna perfettamente agli ottimi cocktail serviti nel locale. Dopotutto, l’applicazione pratica delle dottrine di Loos non è necessariamente così rigida come i suoi scritti teorici lascerebbero sospettare.




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