5791 10 maggio 2006 DSS / DFE
Concessione alla Fondazione Casa Anziani Regionale San Donato Intragna di un contributo a fondo perso e di un prestito agevolato in base alla LIM federale quale partecipazione alla riconversione dell’ex ospedale in casa per anziani ed alla sua ristrutturazione e ampliamento unitamente all’attigua casa per anziani, di proprietà dell’omonima Fondazione
Signor Presidente,
signore e signori deputati,
con questo messaggio si illustra e si motiva la concessione di un contributo unico, a fondo perso e di un prestito agevolato in base alla LIM federale (senza interesse e per una durata di 25 anni), alla Fondazione Casa anziani Regionale San Donato, Intragna, per la riconversione dell’ex ospedale in casa per anziani e per l'esecuzione delle opere di ristrutturazione e di ampliamento della stessa e dell’attigua casa per anziani, di proprietà dell'omonima Fondazione.
L’ampliamento dell’edificio è stato concepito nel rispetto dei vincoli architettonici ed ambientali del nucleo sottoposto a precise norme di piano regolatore. Gli interventi previsti tengono conto dei limiti posti da una costruzione ideata come ospedale, ed ora riconvertita in casa per anziani per rispondere alle esigenze regionali.
I. BREVE ISTORIATO
La Fondazione San Donato, costituita nel 1929, prese il nome dal suo benefattore Donato Cavalli che destinò le sue proprietà a favore dei poveri del comune di Intragna. Nell’atto costitutivo della Fondazione, lo scopo venne esteso ad accogliere e assistere i bisognosi poveri del comune di Intragna e, nel limite del possibile, poveri e bisognosi dei comuni facenti parte dei Circoli della Melezza e dell’Onsernone.
La direzione venne affidata ad una congregazione religiosa, le suore di Menzingen, più tardi sostituite dalla congregazione delle suore Piccole figlie del Sacro Cuore.
La Fondazione è amministrata dal vescovo di Lugano e per esso da un Consiglio di Fondazione composto da 5 membri: il parroco di Intragna, il sindaco del Comune, il presidente del Patriziato e due membri nominati dal vescovo di Lugano.
Nel corso degli anni il Ricovero San Donato subì molteplici interventi di miglioria e di ampliamento in sintonia con gli scopi statutari, e per sopperire alle esigenze della popolazione vallerana.
Da segnalare i lavori di miglioria e di ampliamento effettuati nel 1943 con la realizzazione dell’ambulatorio medico, seguito a metà degli anni Ottanta dalla totale ristrutturazione dell’edificio. Quest’ultima comportò un investimento di 4 milioni di franchi per dotare il vecchio ricovero di camere singole e doppie con relativi servizi igienici, una nuova lavanderia e la messa in sicurezza dello stabile con le misure antincendio.
All’inizio degli anni Sessanta la Fondazione completò l’opera costruendo, a fianco della casa per anziani, con mezzi propri, il nuovo ospedale dotato di 60 posti letto e delle apposite attrezzature di radiologia, fisioterapia, e delle apparecchiature per le analisi. Con l’aggiunta di un nuovo ambulatorio medico ed il servizio di pronto soccorso, la struttura venne riconosciuta come ospedale acuto. La presenza del compianto dottor Piazzoni contribuì alla realizzazione di un prezioso servizio nel campo della psichiatria per degenze temporanee di breve durata.
Nel 1994, l’ospedale venne sottoposto a parziale ristrutturazione con l’inserimento dei servizi igienici nelle camere ed il rinnovamento delle apparecchiature terapeutiche e diagnostiche previste per un reparto medicalizzato.
Oltre ai miglioramenti strutturali ed all’acquisto dei necessari strumenti tecnici indispensabili per poter stare al passo con i tempi, la Fondazione riservò particolare attenzione a dotare le due strutture di personale specializzato, contribuendo a creare e a mantenere in loco posti di lavoro qualificati.
Fino alla fine degli anni Novanta, la Fondazione fu in grado di assicurare il finanziamento delle due strutture. Poi, per mantenere attrattiva l’offerta locale e nel medesimo tempo far fronte all’incremento dei costi, la Fondazione sottopose allo Stato una richiesta di riconoscimento del Ricovero San Donato ai sensi della Legge 25 giugno 1973 concernente il promovimento, il coordinamento ed il sussidiamento delle attività sociali a favore delle persone anziane (Legge anziani).
Il Cantone accolse l’istanza presentata dalla Fondazione riconoscendo il sussidio ricorrente alla casa per anziani San Donato dal 1. gennaio 2000.
La riconversione dell’ospedale in istituto per anziani è conseguente al ridimensionamento dell’offerta ospedaliera ed alla diminuzione degli enti autorizzati ad esercitare a carico degli assicuratori malattia, ai sensi dell’art. 39 cpv. 1 della LAMal.
Ciò a seguito della decisione del Consiglio federale che ha imposto al Cantone di ridurre i posti acuti, allineandosi alla media nazionale, entro il 30 giugno 2001 (sentenza del 3 maggio 2000).
A quel momento in Ticino vi erano 8,5 posti letto per mille abitanti, mentre la media svizzera è di circa 4,5 posti letto per mille abitanti.
Con la prima fase della pianificazione (Decreto esecutivo del 20 giugno 2001), questo Consiglio ha fatto proprie le proposte formulate dal Gruppo per la pianificazione ospedaliera ed ha allestito il nuovo elenco con l’offerta dei posti letto in strutture ospedaliere acute, che contempla la diminuzione di oltre 450 posti letto.
La Fondazione San Donato, interessata da questo provvedimento, ha ridotto da 82 posti a 50 la propria offerta ospedaliera. Rimanevano due mandati di prestazione che prevedevano l’offerta di 25 letti per cure somatiche acute e l’offerta di 25 letti per cure psichiatriche.
Con messaggio del 7 dicembre 20041, questo Consiglio ha proposto al Parlamento l’attuazione della seconda fase del ridimensionamento dell’offerta ospedaliera acuta, aggiornando l’elenco degli istituti autorizzati a esercitare a carico degli assicuratori malattia. Nel messaggio si indica che […] l’aggiornamento proposto ha quale obiettivo quello di promuovere una visione più globale e integrata del settore stazionario composto non solo da ospedali acuti, ma anche da case per anziani, istituti per invalidi adulti e ospedali fuori cantone…..disegno d’insieme necessario per poter rispondere in modo adeguato ai bisogni sanitari dei cittadini […]
La nuova proposta di pianificazione ospedaliera ed il Decreto 29 novembre 2005 propone la riduzione di 204 posti letto, attraverso il non riconoscimento di tre strutture acute, di cui l’Ospedale San Donato di Intragna.
Nel processo di concertazione per attuare la riduzione dei letti acuti la Fondazione, preoccupata di non spezzare i delicati equilibri economici, politici e regionali esistenti in loco, ha collaborato con il Cantone optando per la riconversione dei posti letto acuti di ospedale in Casa per anziani. L’annuncio della chiusura dell’ospedale e della sua riconversione in casa per anziani, con la perdita di 50 letti acuti, ha avuto qualche ripercussione negativa fra la popolazione, preoccupata di non più beneficiare di un servizio apprezzato per tanti anni.
A questo la Fondazione ha contrapposto la precaria situazione finanziaria e l’impossibilità di assicurare l’autofinanziamento, venuto meno dopo la riduzione dei rimborsi pagati dagli assicuratori malattia per la camere private (sempre meno richieste) e la mancata compensazione dei costi per la parte comune, con conseguenti perdite d’esercizio riportate a bilancio.
In aggiunta all’aspetto economico la Fondazione seppe far valere l’opportunità di mantenere in loco un’azienda di primaria importanza per la valle, potenziando l’offerta di letti laddove vi è una richiesta tuttora inevasa, coerentemente con quanto messo in atto dal Cantone, per soddisfare il fabbisogno scoperto di posti letto per la popolazione con 80 e più anni di età, in costante crescita 2.
L’atto formale della riconversione è stato sancito con la richiesta della modifica dello scopo dello statuto sottoposta all’Autorità di vigilanza sulle fondazioni. Con decisione 24 marzo 2005, il Dipartimento delle istituzioni ha accolto l’istanza di modifica dello statuto della Fondazione (iscritta a Registro di commercio il 7 gennaio 1930), stralciando il riferimento alla struttura sanitaria, comprendente un reparto ospedaliero e sostituendolo con […] La Fondazione Casa anziani regionale San Donato ha per scopo la gestione e l’amministrazione di un centro per persone anziane […].
La riconversione dell’istituto è in sintonia con la decisione 27 gennaio 2004 di questo Consiglio che, adottando l’opzione di procedere operativamente in questa legislatura alla progettazione e realizzazione di circa 500 posti letto supplementari, dà priorità alla trasformazione di istituti sanitari (strutture ospedaliere acute) oppure al potenziamento di strutture esistenti.
La riconversione dell’ospedale in casa per anziani ha avuto un evidente impatto finanziario sui Comuni e sul Cantone. Costituisce uno sgravio per gli assicuratori malattia ed un aggravio finanziario diretto per i Comuni di domicilio dei residenti rimasti al San Donato. Questo perché la Legge anziani attribuisce ai Comuni di domicilio la metà dei 4/5 del disavanzo (ora contributo globale) aggregato a livello cantonale, in base alle giornate di presenza dei loro domiciliati, mentre l’altra metà è ripartita fra tutti i Comuni del Cantone in base al loro gettito d’imposta cantonale. Al Cantone spetta la copertura della rimanente quota parte di 1/5.
Giova ricordare che l’aumento dell’onere per il settore case per anziani dopo il 2000 consegue: all’adeguamento dell’offerta alla domanda di posti in casa per anziani indotta dall’invecchiamento della popolazione; alla riconversione di strutture acute in case per anziani; al riconoscimento di sussidi a case per anziani private, gestite da congregazioni religiose, ed al miglioramento delle condizioni di lavoro del personale sanitario, in analogia a quanto concesso dall’EOC per i propri dipendenti3.
Il potenziamento dell’offerta è avvenuto con l’apertura nel 2001 della casa per anziani di Massagno e con la riconversione delle strutture acute in case per anziani (ospedale di Cevio; cliniche Opera Charitas Sonvico; Santa Lucia Arzo ed in parte ospedale di Castelrotto), per complessivi 196 posti letto supplementari)4.
L’estensione del riconoscimento e del sussidio ricorrente alle case per anziani private ha interessato i seguenti enti: Ricovero san Donato, Intragna, Casa sacra famiglia, Loco ed i tre istituti Opera Don Guanella, situati nei Comuni di Tesserete, Capolago e Castel San Pietro, per complessivi 197 posti letto.
Infine, hanno contribuito alla crescita del costo delle case per anziani i miglioramenti salariali e le condizioni generali di lavoro ottenuti dai dipendenti con il rinnovo della Convenzione collettiva del personale delle case per anziani.
L’insieme di questi elementi intervenuti in questi ultimi cinque anni ha inciso sull’evoluzione del costo totale delle case per anziani sussidiate, lievitato dai circa 194 mio del 2000 ai 264 mio del 2004, con un evidente incremento degli oneri a carico del Cantone e dei Comuni, senza però un ribaltamento dei contributi a carico di questi ultimi.
Infatti, contrariamente a quanto si potrebbe supporre il passaggio (avvenuto il 1. gennaio 2000) dal vecchio al nuovo meccanismo di ripartizione del finanziamento pubblico degli ospedali (assunto interamente dal Cantone) e dei settori anziani e assistenza e cura a domicilio (attribuiti 1/5 a carico del Cantone e 4/5 attribuiti ai Comuni), la ripartizione è rimasta favorevole ai Comuni, con il seguente sgravio:
Sgravio a favore dei Comuni con il nuovo meccanismo di ripartizione:
2000
|
2001
|
2002
|
2003
|
2004
|
-33.7
|
-29.3
|
-36.4
|
-29.8
|
-32.7
|
Limitatamente a questo specifico settore di intervento, con il sistema previgente al meccanismo di ripartizione messo in atto nel 2000, i Comuni si troverebbero con un maggior onere a loro carico, pari agli importi sopra esposti.
II. L'INIZIATIVA
Con lettera 21 ottobre 2004 la Fondazione sottoponeva al Dipartimento la richiesta di sistemazione dello stabile ex ospedale in vista dell’imminente riconversione in casa per anziani, limitatamente alle opere che non potevano essere riportate nel tempo. In particolare si trattava di ottenere dei soggiorni in ogni piano (demolendo le pareti divisorie tra due camere), dotandoli di una piccola cucina debitamente arredata, di rinnovare la biancheria da letto ed in particolare dotare l’edificio dell’impianto di rilevazione antincendio. Il preventivo presentato comprendeva anche le opere murarie e di ripristino e l’adeguamento dell’installazione elettrica. Il costo complessivo stimato a 301'000.- franchi venne coperto con un contributo a fondo perso a carico dello Stato di franchi 100'000.- (decisione della Sezione del sostegno a enti e attività sociali del 12 novembre 2004). La differenza confluì nel debito ipotecario finanziato con la gestione corrente.
Con il passaggio a casa per anziani, la Fondazione costituì un gruppo di lavoro incaricato di fornire i contenuti al progettista per “creare una struttura che ricrei il piacere di vivere con dignitosa serenità gli ultimi anni di vita”.
Sulla scorta delle indicazioni emerse dal gruppo di lavoro, la Fondazione affidò il mandato allo studio architetto Vannini Tiziano di presentare un progetto di ristrutturazione che valorizzasse l’esistente e che risolvesse le difficoltà di accesso che di primo acchito sembravano insormontabili.
Con l’istanza di sussidiamento 22 settembre 2005 inoltrata dalla Fondazione l’impostazione del progetto di massima viene così descritta.
[…] Il progetto non stravolge l’ossatura della struttura: per certi versi la completa mentre per altri la semplifica, creando un servizio più funzionante a livello logistico-organizzativo.
…La creazione di adeguati spazi per la vita socializzante degli anziani, l’altrettanto importante punto di incontro a mò di soggiorno in ogni piano, l’adeguata riqualifica del cortile (oggi purtroppo ancora invaso da posteggi per auto) per l’attività esterna degli ospiti del previsto centro diurno, la nuova entrata al piano –3 a livello della stazione FART per preservare gli anziani dal pericolo del traffico veicolare, sono tutti tasselli indispensabili per allineare la nostra casa per anziani alla qualità di prestazioni offerte negli istituti di recente ristrutturazione del Canton Ticino.
… Il nostro sogno sarebbe stato di poter mettere a disposizione degli anziani una struttura di 90 camere singole; si sarebbe allora dovuto creare nuovi spazi con adeguate aggiunte che avrebbero comportato costi fuori dalla nostra portata e sicuramente superiori ai 16 milioni di franchi.[…]
III. IL PROGETTO
Il progetto di massima 10 settembre 2005 allestito dal progettista descrive gli interventi da effettuare partendo dal piano -3 (con l’entrata principale) salendo fino al 4°piano, sfruttando il dislivello del terreno in pendenza.
Il nuovo fabbricato edificato su tre livelli collega l’ex ospedale alla casa per anziani. La nuova costruzione costituisce la piattaforma dei servizi del San Donato, con i due piani inferiori destinati a contenere tutti i servizi collettivi, i locali logistici e le installazioni tecniche. Al piano meno uno trovano posto la Direzione, l’amministrazione, la fisioterapia l’ambulatorio medico. Al piano terreno, dove si trova l’attuale entrata, di fronte alla sala da pranzo e soggiorno, separato da un giardino interno, viene costruito il nuovo centro diurno. Ai piani superiori trovano posto le camere.
Lo spostamento dell’entrata principale dal piano terreno (a monte), al piano –3 nel nuovo corpo di fabbrica, eretto di fronte alla stazione ferroviaria FART di Intragna, risponde alle attese del committente perché:
facilita l’accesso dei pedoni alla Casa anziani regionale San Donato, poiché l‘entrata principale è posta alla stessa quota della stazione. Le persone che usufruiscono dei mezzi pubblici, specialmente gli anziani, accedono al centro senza dover superare delle barriere architettoniche;
devia il flusso ed il traffico veicolare per accedere all’istituto, finora costretto a passare dal centro del paese, creando grossi problemi di circolazione;
risolve la questione dei posteggi per i visitatori, il personale, la direzione e l’ambulanza (ca. 33 posti auto).
crea degli spazi supplementari (deposito, locale per il custode, locale tecnico con il generatore di emergenza);
concentra al piano –2 la lavanderia, il locale tecnico per la centrale produzione e distribuzione calore e le altre installazioni tecniche: acqua, elettricità (quadri elettrici: corrente debole e forte);
permette un utilizzo razionale del piano –1 con la camera mortuaria accanto alla cappella, precedentemente al piano terreno;
combina l’utilizzo dell’ala esistente della casa per anziani, dove sono sistemati i locali deposito alimentari, celle frigorifere (collegati alla cucina al piano superiore tramite scala interna), con il nuovo edificio dove trovano posto la ricezione, l’amministrazione con la direzione, sala riunioni, i locali per la fisioterapia, la pedicure, gli spogliatoi per il personale.
Il collegamento verticale tra i tre piani inferiori è assicurato da un ascensore montaletto, posto nel blocco centrale.
Per i piani superiori, ognuna delle due ali, ex ospedale e casa per anziani, dispongono di due ascensori che portano al piano terreno (servizi collettivi) ed ai piani superiori con le camere. L’ascensore più piccolo è messo a disposizione degli esterni (visite), il secondo è riservato per le necessità degli ospiti della casa.
Sull’attuale piazzale al piano terreno (finora utilizzato come posteggio) è prevista una nuova sistemazione con, a monte, la costruzione di un fabbricato a due livelli con funzione di centro diurno. La superficie rimanente viene delimitata e trasformata come giardino interno.
Il centro diurno funge da supporto ai servizi di assistenza e cura a domicilio, alle famiglie, agli stessi anziani che richiedono una presa a carico limitatamente durante il giorno. Si tratta di un servizio che valorizza e sostiene la famiglia per evitare, fin quando è possibile, un collocamento definitivo in casa anziani. Per queste ragioni le prestazioni e le attività del centro vanno oltre a quelle di tipo aggregativo. La presa a carico è rivolta a persone anziane con una dipendenza di grado medio, che possono ancora fare affidamento alle risorse familiari ed alle prestazioni erogate dai servizi che operano nel territorio.
Gli interventi previsti ai due piani superiori riguardano la sistemazione delle camere e dei servizi igienici, l’installazione di bagni medici e attrezzature sanitarie, e la messa a norma delle misure di sicurezza antincendio.
Per favorire maggiore flessibilità nell’utilizzo delle camere sono state ridotte quelle a due letti a favore delle camere singole.
Per recuperare la perdita di posti letto con la trasformazione delle camere doppie in camere singole, è previsto di sopraelevare di un piano l’ex ospedale ricavando 10 nuovi posti letto. Dal lato estetico i due edifici avranno la medesima altezza con una elevazione di quattro piani. Dal lato del finanziamento la sopraelevazione evita la spesa per il rifacimento del tetto piatto.
Con queste compensazioni la Casa per anziani regionale San Donato manterrà gli attuali 90 posti letto distribuiti in 67 camere, 44 singole e 23 doppie.
In quanto ai contenuti del progetto, oltre a quelli già evidenziati quali la costruzione del centro diurno e la corte interna, va menzionata l’unità al secondo piano dell’ala est (ex ospedale) riservata alle persone anziane affette da demenze senili. La scelta di questo piano è dovuta alla possibilità di uscire direttamente al parco esterno che sarà trasformato in giardino protetto e utilizzato come percorso di contenimento per le persone disorientate. Come per le altre ristrutturazioni in corso, anche il San Donato è stato chiamato a tener conto della dimensione della persona disorientata affetta da demenza senile o da altre patologie correlate.
La continuità della storia del San Donato è assicurata mantenendo l’ambulatorio medico ed il piccolo laboratorio delle analisi accessibili al pubblico. Tuttavia trattandosi di un’attività che esula dal mandato attribuito alla casa per anziani, il medico che gestisce l’ambulatorio in proprio versa alla Fondazione San Donato un canone di locazione, quale contropartita dell’occupazione degli spazi a sua disposizione.
Anche la sistemazione esterna con la creazione dei posteggi esula dal finanziamento tramite la Legge anziani; per questo motivo si propone un uso a pagamento del posteggio con il relativo ricavato da porre in deduzione dell’importo consolidato in ipoteca sul quale vengono calcolati gli oneri del capitale (interessi e ammortamenti).
La valutazione del progetto di massima ha evidenziato la valida impostazione data alla riconversione dell’ex ospedale.
In particolare, il progetto
ha differenziato i servizi (creazione del centro diurno, realizzazione di un reparto per demenze senili, mantenimento dell’ambulatorio e ha permesso la riduzione del numero di camere doppie)
ha posto particolare attenzione alla sistemazione esterna con lo spostamento dell’entrata sul davanti e la realizzazione di nuovi posteggi, in modo da assecondare le esigenze della popolazione locale, dei residenti, del personale e del committente
grazie alla nuova sistemazione degli accessi dell’istituto, permette un miglior flusso del traffico locale e contribuisce a contenere la circolazione di veicoli all’interno del paese.
Da ultimo si segnala che durante la fase dell’esecuzione dei lavori (indicativamente a partire dal prossimo autunno fino alla fine del 2007), un gruppo di 28 residenti, accompagnati da una parte del personale di cura, sarà trasferito presso l’istituto per anziani Piccola casa della Divina Provvidenza di Gordevio. Questo Istituto, negli scorsi anni, aveva accolto dapprima i residenti della Casa Belsoggiorno di Ascona, e poi quelli della Sacra Famiglia di Loco, in occasione della ristrutturazione dei rispettivi edifici.
In previsione del nuovo trasferimento i due Enti stanno perfezionando una Convenzione che sarà sottoposta al Cantone per ratifica, specificatamente per gli aspetti finanziari.
IV. Il COSTO
Il preventivo di massima 10 settembre 2005 allestito dal progettista prevede per l’esecuzione dei lavori sopra evidenziati un costo di franchi 9'764’700.-.
Nella lettera 22 settembre 2005 che accompagna la richiesta di sussidiamento la Fondazione indica la messa a disposizione di mezzi propri che saranno ricavati dalla vendita di alcune proprietà della Fondazione stimate a 1'700'000.- franchi.
Per quanto attiene al costo presentato si è ritenuto lo stesso troppo elevato in particolare per la sopraelevazione di un piano nell’ex ospedale, onde mantenere i 90 posti letto.
Con lettera di risposta del 19 ottobre la Fondazione annuncia di aver preso atto delle indicazioni del Dipartimento e di aver fatto il necessario per contenere il costo della ristrutturazione, ribadendo le rinunce già effettuate: dal progetto originale di circa 17 milioni di franchi (con tutte le camere singole) siamo scesi nel mese di aprile ad un costo di 12’390'000.- (con un 75% di camere singole). Con il progetto presentatovi il 22 settembre 2005 i costi preventivati ammontavano a 9'764'700.-. In conclusione il costo totale dell’intera ristrutturazione ammonta ora a franchi 9'574'260.-, importo arrotondato a 9'550'000.-.
Con decisione 29 novembre 2005 il Dipartimento della sanità e della socialità ha concesso il nulla osta all’allestimento del progetto definitivo, con l’indicazione di affinare il costo presentato passando dalla valutazione del costo al metro cubo ad un preventivo che suddivide i costi nei gruppi principali da 1 a 9, con le cifre espresse in dettaglio nei gruppi secondari con i sottocapitoli, fino alla quarta cifra, adottando la sistematica prevista dal codice dei costi di costruzione, edito dal centro svizzero di studio per la realizzazione dei costi di costruzione di Zurigo, in quanto il parametro del costo al metro cubo utilizzato è superiore a quello riscontrato in altre recenti ristrutturazioni.
Il preventivo dettagliato 15 marzo 2006, che accompagna il progetto definitivo 18 gennaio 2006, indica una spesa complessiva di franchi 9’936'860.-. La crescita del costo definitivo, in confronto al preventivo di massima, è imputabile ai costi secondari, all’arredamento e all’installazione di un impianto di produzione a legna, non previsti nel preventivo di massima. Il preventivo di spesa è cosi suddiviso:
CCC
|
Gruppi principali in base al Codice costi costruzione
|
Riattazione edifici esistenti: ala est, ala ovest
|
Nuova costruzione: corpo centrale centro diurno sopraelevazione
|
Totale
|
0
|
Fondo
|
10'000.-
|
23’500.-
|
33'500.-
|
1
|
Lavori preliminari
|
440'000.-
|
183'500.-
|
623'500.-
|
2
|
Edificio
|
4’045'000.-
|
3'378'000.-
|
7'423'000.-
|
3
|
Attrezzature
|
375'000.-
|
20'000.-
|
395'000.-
|
4
|
Sistemazione esterna
|
580'000.-
|
00.-
|
580'000.-
|
5
|
Costi accessori
|
25'000.-
|
5’000.-
|
30'000.-
|
9
|
Arredamento
|
130'000.-
|
20'000.-
|
150'000.-
|
Totali parziali
|
5'605'000.-
|
3'630'000.-
|
9'235'000.-
|
IVA 7.6%
|
|
|
701'860.-
|
Totale globale
|
|
|
9'936'860.-
|
Come accennato parte del maggior costo, rispetto a quello indicato nel preventivo di massima, è da attribuire alla decisione del committente di installare un impianto di produzione di calore (con centrale termica a legna e con pannelli solari termici per la produzione dell’acqua calda) più rispettoso dell’ambiente ma con un costo più elevato in confronto al sistema tradizionale a nafta. Tale scelta è in sintonia con la Legge cantonale sulle foreste che perora e promuove l’uso del legname indigeno soprattutto nel settore dell’approvvigionamento energetico, unitamente alla legge cantonale sull’energia dell’8 febbraio 1994, che ribadisce l’importanza della promozione dello sviluppo e utilizzazione dell’energia rinnovabile.
La scelta del committente persegue un duplice obiettivo, economico e ambientale: il primo perché favorisce l’utilizzo di una fonte energetica rinnovabile, la creazione ed il mantenimento di posti di lavoro nelle zone periferiche e nelle Valli densamente boscate. Il secondo perché contribuisce al contenimento dell’effetto serra, uno dei più gravi problemi ambientali.
Per il finanziamento dell’impianto il committente ha sottoposto all’Ufficio competente una richiesta di partecipazione al costo che non rientra nel presente messaggio (al momento, il Messaggio n° 5703 del 5 ottobre 2005, mirato a promuovere il risanamento e la costruzione di edifici secondo gli standard Minergie e lo sfruttamento delle energie rinnovabili indigene, che propone lo stanziamento di un credito quadro di 4’8 milioni di franchi per il periodo 2006/2009, é stato approvato dal Parlamento nella seduta del 20 marzo u.s. ).
L’Ufficio dei lavori sussidiati e degli appalti, con rapporto 20 marzo 2006, ha esaminato il progetto ed il preventivo di spesa ed ha confermato il preventivo dei costi, così riepilogato:
0
|
Fondo
|
fr. 33'500.-
|
1
|
Lavori preparatori
|
fr. 623'500.-
|
2
|
Edificio
|
fr. 7'423'000.-
|
3
|
Attrezzature d’esercizio
|
fr. 395'000.-
|
4
|
Lavori esterni
|
fr. 580'000.-
|
5
|
Costi accessori
|
fr. 30'000.-
|
9
|
Arredamento
|
fr. 150'000.-
|
|
Totale senza IVA
|
fr. 9’235'000.-
|
|
IVA (7.6%)
|
fr. 701'860.-
|
|
Totale complessivo
|
fr. 9'936’860.-
|
Per i dettagli di ordine tecnico si rimanda al rapporto citato.
V. FINANZIAMENTO
Per il finanziamento della ristrutturazione e dell’ampliamento dell’istituto, si richiama la lettera 1 marzo 2006 della Fondazione con la quale conferma la disponibilità di mezzi propri di franchi 1'700'000.-, unitamente al fatto che l’istituto potrà beneficiare di un prestito agevolato di franchi 1'000'000.- in base alla LIM federale, pari al 10% del costo complessivo dell'opera.
In effetti, sulla base della Legge federale sull’aiuto agli investimenti nelle regioni montane (LIM) del 21 marzo 1997 e della relativa Ordinanza (OIM) del 26 novembre 1997, il Consiglio di Stato intende assegnare alla Fondazione Casa per anziani regionale San Donato, per il progetto in esame, un prestito LIM federale di franchi 1'000'000.- senza interessi e da ammortizzare in 25 annualità. Tale decisione verrà comunicata al Dipartimento federale dell’economia pubblica (SECO – Politica regionale e d’assetto del territorio) e diventerà operativa a condizione che venga stanziata la “prestazione equivalente” rappresentata dal sussidio proposto con il presente messaggio.
Pertanto il piano finanziario è così stabilito
costo complessivo dell’opera: fr. 9'936'860.-
mezzi propri della Fondazione: fr. 1’700'000.-
contributo a fondo perso (LAnziani): fr. 4'500'000.-
prestito LIM federale fr. 1'000'000.-
totale fr. 7'200'000.-
rimanenza fr. 2'736'860.-
L’onere rimanente di franchi 2'736’680.-, (tramite ammortamenti e interessi) ed il rimborso della quota parte del prestito LIM sono assunti nei costi di gestione dell’istituto Casa anziani regionale San Donato, Intragna conformemente all’art. 6b cpv. 2 della Legge anziani e art. 6 cpv. 3 del suo Regolamento di applicazione che recita: nel sussidio di gestione agli enti privati possono essere riconosciuti, tenuto conto della loro situazione finanziaria, gli interessi ipotecari e gli ammortamenti versati a terzi nella misura massima del 3% annuo.
Eventuali prestiti o contributi (contributi per fonte energetica alternativa) donazioni e legati, attuali e futuri, dovranno essere utilizzati per diminuire l’importo ipotecato.
Come precedentemente indicato nella sistemazione esterna è prevista la realizzazione di un posteggio per il personale ed i visitatori, ed il relativo costo confluisce nell’ipoteca riconosciuta nei costi di gestione. I proventi del posteggio a pagamento andranno a diminuire l’importo ipotecato.
Sorpassi di spesa rispetto al preventivo approvato di franchi 9’936'860.- rimangono interamente a carico del committente e non saranno riconosciuti nei costi di gestione dell’istituto.
Per la riconversione dell’ex ospedale in casa per anziani e per la realizzazione delle opere di ristrutturazione e ampliamento dell’istituto Casa anziani regionale San Donato, oggetto del presente messaggio, richiamato l’art. 5 della Legge del 25 giugno 1973 concernente il promovimento, il coordinamento ed il sussidiamento delle attività a favore delle persone anziane, si propone la concessione di un sussidio unico, non indicizzato all’aumento dei costi di costruzione, di franchi 4'500'000.-
VII. RELAZIONE CON LE LINEE DIRETTIVE
Questa proposta corrisponde agli intendimenti settoriali cantonali indicati nella scheda 3 a pag. 60 delle linee direttive e del piano finanziario 2004/2007 (edizione dicembre 2004). Essa è iscritta a piano finanziario 2004/2007-2008/2011, settore 331 Istituti per anziani, CRB 232 WBS. 232.52. 0150; istituti per anziani.
Le conseguenze di natura finanziaria sono le seguenti:
(PFWBS. 232. 52. 0150): fr. 4’500'000.-;
spese correnti: l'istituto usufruisce del sussidio alla gestione (Cantone, Comuni) conformemente all'art. 6 della Legge anziani. Al disavanzo di esercizio delle case per anziani, aggregato a livello cantonale, andranno ad aggiungersi la spesa per il finanziamento degli oneri ipotecari (interessi e ammortamenti) e la quota parte del rimborso del prestito LIM federale per un importo stimato a franchi 204’000.-. Ritenuta la chiave di riparto prevista dalla Legge, 1/5, pari a franchi 40'800.- andranno a carico del Cantone;
enti subalterni e Comuni: per il settore anziani la spesa a carico dei Comuni sarà aggiornata inserendo nel disavanzo aggregato a livello cantonale la quota parte a loro carico pari a franchi 163’200.- (4/5 di franchi 204’000.-);
effettivo del personale: invariato.
Vogliate gradire, signor Presidente, signore e signori deputati, l'espressione della nostra massima stima.
Per il Consiglio di Stato:
Il Presidente, L. Pedrazzini
Il Cancelliere, G. Gianella
Disegno di
DECRETO LEGISLATIVO
concernente la concessione alla Fondazione Casa Anziani Regionale San Donato Intragna di un contributo a fondo perso e di un prestito agevolato in base alla LIM federale quale partecipazione alla riconversione dell’ex ospedale in casa per anziani ed alla sua ristrutturazione e ampliamento unitamente all’attigua casa per anziani, di proprietà dell’omonima Fondazione
Il Gran Consiglio
della Repubblica e Cantone Ticino
richiamata la Legge del 25 giugno 1973, concernente il promovimento, il coordinamento e il sussidiamento delle attività sociali a favore delle persone anziane;
- visto il messaggio 10 maggio 2006 n. 5791 del Consiglio di Stato,
d e c r e t a :
Articolo 1
1Alla Fondazione Casa Anziani Regionale San Donato, Intragna è accordato un contributo unico, a fondo perso, di franchi 4’500'000.-, per l’ampliamento e la ristrutturazione dell'omonimo istituto, conformemente alla legge anziani del 25 giugno 1973.
2Il contributo non sarà adeguato all’evoluzione dell’indice dei costi di costruzione.
Articolo 2
Alla Fondazione Casa anziani Regionale San Donato è concesso un prestito agevolato di franchi 1'000'000.-, pari al 10% della spesa computabile preventivata di fr. 9'936'860.-, per la durata di 25 anni, in base alla LIM federale.
Articolo 3
1La spesa di cui all’art. 1 è a carico del Dipartimento della sanità e della socialità, conto "contributi investimenti".
2Le modalità di versamento del contributo sono stabilite dalla Sezione del sostegno a enti e attività sociali.
3Le modalità di versamento del prestito LIM sono stabilite dalla Sezione della promozione economica.
Articolo 4
Trascorsi i termini per l’esercizio del diritto di referendum, il presente decreto è pubblicato nel Bollettino ufficiale delle leggi e degli atti esecutivi ed entra immediatamente in vigore.
|