• Modalita’ d’esame
  • Diritto penale dell’informatica




    Download 28 Kb.
    Sana24.12.2019
    Hajmi28 Kb.
    #4797

    DIRITTO PENALE DELL’INFORMATICA



    ( Prof. Lorenzo Picotti)
    Obiettivi formativi
    Il corso, di nuova attivazione, affronta i principali ambiti in cui lo sviluppo dell’informatica e di Internet interessa il diritto penale. L’obiettivo è di offrire un quadro sistematico delle fattispecie incriminatrici, di recente formulazione, che si possono applicare ai comportamenti illeciti commessi mediante il computer o a danno di sistemi informatici (computer crime) o più in generale “in rete” (cyber crime). Dal punto di vista metodologico, il corso si propone anche di analizzare criticamente i mutamenti indotti dalle nuove tecnologie nel modo di commissione dei reati e, correlativamente, in alcune essenziali categorie giuridiche, che appartengono alla “parte generale” del diritto penale: quali i concetti di azione, evento, luogo e tempo di commissione del reato, partecipazione criminosa, obblighi di impedimento e cautelari. La dimensione sovranazionale dei fenomeni da studiare richiederà, infine, un’attenzione specifica alla comparazione giuridica ed alle esigenze di armonizzazione internazionale.

    Programma

    Il corso muove dall’analisi delle nuove forme di criminalità e di comportamenti illeciti, che si manifestano nell’utilizzazione sempre più estesa e capillare dei sistemi informatici e telematici.

    Nei confronti di tali fenomeni, dato il divieto di analogia in malam partem che è corollario del principio costituzionale di stretta legalità in materia penale, il legislatore è stato costretto ad intervenire con numerose novelle, che si sono susseguite in Italia a partire dagli anni ’90, toccando sia il codice penale, che speciali campi della legislazione complementare.

    Quattro sono i settori fondamentali su cui si incentrerà lo studio.

    a) Delitti introdotti nel codice penale dalla legge n. 547/1993, consistenti sia in reati contro il patrimonio (frode informatica, danneggiamento informatico), che contro la fede pubblica (falsità in documenti informatici), che soprattutto contro la riservatezza e sicurezza informatiche (accesso abusivo ad un sistema informatico, detenzione e circolazione abusiva di password e codici di accesso, diffusione di virus, intercettazione di comunicazioni telematiche, violazione della corrispondenza informatica, ecc.).

    b) Reati previsti dalla legislazione speciale in materia di privacy e trattamento dei dati personali (legge n. 675/1996, ora sostituita dal nuovo “codice” della privacy, t.u. n. 196/2003).

    c) Reati in materia di diritto d’autore e diritti connessi di esclusiva su opere dell’ingegno, quali in specie programmi per elaboratore, banche di dati, opere in formato digitale, ecc. (legge n. 633/1941 e successive modifiche).

    d) Più recenti e specifiche questioni sollevate dall’utilizzo illecito di Internet anche per la commissione di reati “comuni”, in particolare di comunicazione del pensiero (quali diffamazioni, vilipendi, istigazioni al razzismo o alla commissione o addirittura organizzazione di vari delitti, come traffici illeciti, ecc.) o comunque di diffusione di contenuti vietati (quali materiale pedopornografico, propagandistico di ideologie estremistiche come il nazismo, ecc.) o per la realizzazione di altre nuove tipologie di aggressioni illecite a diritti ed interessi altrui (attacchi a siti e portali, furto di identità, frodi con programmi dialer, ecc.). La relativa disciplina giuridica non è ancora compiutamente definita, in specie sotto il profilo penale, anche se già si richiedono regole cautelari e obblighi di controllo agli utenti e soprattutto agli operatori professionali (in specie i service-provider), nel quadro di una più ampia armonizzazione internazionale, delineata per ora dalla Convenzione Cybercrime del Consiglio d’Europa del 2001 (non ancora attuata in Italia), oltre che da Raccomandazioni e Direttive, in specie della Comunità europea, proposte di decisioni-quadro e di altri strumenti internazionali.

    Il carattere specialistico del corso e la novità della materia richiedono che, oltre alle lezioni frontali del docente titolare, vi siano interventi di esperti in campo informatico, per fornire supporto tecnico ed esemplificazioni pratiche delle modalità di manifestazione dei crimini informatici. Per cui è particolarmente raccomandata la frequenza.
    Testi consigliati
    Mancando specifici manuali di studio, si indica come testo di riferimento generale, per l’inquadramento sistematico della materia:

    PICOTTI L., Sistematica dei reati informatici, tecniche di formulazione legislativa e beni giuridici tutelati, in PICOTTI L. (curatore), Il diritto penale dell’informatica nell’epoca di Internet, Cedam – Padova, 2004, p. 21-94;

    Si richiede poi, per ciascuno dei diversi argomenti specialistici del corso, lo studio di almeno uno dei seguenti testi (il primo, od in alternativa uno degli altri):


    1. Sui reati del codice penale introdotti dalla legge n. 547/1993:

    • PICOTTI L., Reati informatici, voce in Enciclopedia giuridica Treccani, Aggiorn. VIII, Roma, 2000;

    • In alternativa:

    • - PECORELLA C., Il diritto penale dell’informatica, Cedam - Padova, 2000;
      - PICA G., voce Reati informatici e telematici, in Dig. Discipl. pen., IV ed., Vol. aggiorn., Utet-Torino, 2000, p. 521 s.;

    b) sulla tutela penale della disciplina dei dati personali:
    - MANNA A., Il quadro sanzionatorio penale ed amministrativo dl codice sul trattamento dei dsati personali, in Diritto dell’informazione e dell’informatica, 2003, 727 s.;

    c) sulla tutela penale del diritto d’autore:


    - MINOTTI D., Diritto d’autore e disciplina penale dopo la legge 248/2000, in SIROTTI GAUDENZI A., Il nuovo diritto d'autore, 2003, Maggioli-Rimini, p. 349;

    In alternativa:

    - RINALDI R., Software e diritto d’autore: spunti per riflessioni su un binomio problematico, in PICOTTI L. (curatore), Il diritto penale dell’informatica nell’epoca di Internet, Cedam – Padova, 2004, p. p. 341-361;
    d) su specifici problemi penali in Internet:
    - PETRINI D., La responsabilità penale per i reati via Internet, Jovene-Napoli, 2004, op. 120-178;

    In alternativa:



    • PICOTTI L., Profili penali delle comunicazioni illecite via Internet, in Dir. inf. e dell’informatica, 1999, p. 283 s.;

    ovvero
    - TABARELLI DE FATIS S., La controversa disciplina penale della diffamazione tramite Internet, in Dir. inf. e dell’informatica, 2001, p. 307 s.;

    e) sulla Convenzione Cybercrime:

    - PICOTTI L., Internet e diritto penale: il quadro attuale alla luce dell'armonizzazione internazionale, in Diritto dell’Internet, 2005, n. 2, p. 189 s.

    In alternativa:

    - SARZANA DI SANT’IPPOLITO C., Informatica, Internet e diritto penale, II ed., Giuffrè - Milano, 2002, p. 403-436.
    Materiale bibliografico e giurisprudenziale potrà essere verrà fornito e aggiornato nel corso delle lezioni.

    Si consiglia la costante consultazione delle norme oggetto di studio, possibilmente con l’ausilio di un codice penale commentato di recente edizione.



    Modalita’ d’esame



    L’esame si svolge in forma orale. I frequentanti che abbiano affrontato specifiche questioni assegnate dal docente durante il corso, elaborando brevi scritti o raccolte ragionate di materiale bibliografico e giurisprudenziale, potranno discutere inizialmente tali argomenti. Variazioni del programma potranno essere concordate con il docente durante il corso per l’approfondimento di specifici profili di interesse del candidato.

    Download 28 Kb.




    Download 28 Kb.