• 3. pianificazione e controllo
  • 5. gestione delle risorse umane
  • 8. Possibili vantaggi per le reti di piccole e medie imprese.
  • 9. Classificazione delle funzionalità di una Rete Civica significative per le reti di PMI.
  • Caratteristiche di FirstClass
  • Fiorella De Cindio°, Piercarlo Maggiolini*, Laura Ripamonti




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    Fig. 7
    7. Uno schema d’analisi
    A questo punto è necessario definire uno schema di riferimento, che possa dar conto delle peculiarità fin qui viste, nel quale inquadrare le possibili sinergie tra reti di piccole e medie imprese e Reti Civiche. Faremo pertanto riferimento alla catena del valore di Porter nella rielaborazione effettuata da Colombo e Viganò (“Caratteristiche e impatti degli ambienti Intranet per l’integrazione informativa aziendale.” 1998), in modo da considerare anche i processi di sviluppo di nuovi prodotti e di pianificazione strategica, dato che, come si intuisce, sono tra quelli che maggiormente possono usufruire delle interazioni tra l’impresa e le comunità virtuali. Sarà necessario tenere presente, per ogni fase della catena del valore fisica, la corrispondente fase nella catena virtuale, come abbiamo avuto modo di constatare. Schematicamente, quindi, otterremo un modello strutturato come riportato in fig. 8.

    Fig. 8
    A questo punto è possibile definire una matrice che sistematizzi le possibili interazioni tra comunità virtuale ed elementi della catena del valore, raggruppando le caratteristiche salienti del nuovo modo di competere nel mondo telematico ed attribuendole alla corrispettiva fase nella catena fisica (fig.9)





    Fase




    Relazione con le comunità virtuale

    1. sviluppo nuovi prodotti

    • utenti appassionati

    • test durante lo sviluppo

    2. processo logistico

    • coordinamento coi fornitori

    • fiducia

    3. pianificazione e controllo

    • ampliamento recettori segnali deboli

    • migliore integrazione con catena virtuale

    • diminuzione del rischio

    • diminuzione costi del cambiamento

    • presenza e visibilità nella comunità locale

    • politiche di immagine

    • economie di scope

    • barriere all’ingresso

    • creazione di fabbriche virtuali

    4. infrastrutture

    • relazioni pubbliche nella comunità




    5. gestione delle risorse umane

    • recruiting

    • arricchimento relazioni interpersonali

    • alfabetizzazione informatica

    6. sviluppo tecnologie

    • utenti appassionati




    7. approvvigionamento

    • interazione diretta con fornitori




    8. logistica in entrata







    9. operations

    • test di qualità con la comunità




    10. logistica in uscita







    11. marketing e vendite

    • buona conversazione

    • rapporto diretto

    • globale e locale

    • sito corporate

    • imparare a comunicare

    • sperimentare

    • collaborazione città-rete

    • controllo comunicazione autogenenerata

    • integraz. comunità virtuali

    • chancers PMI

    • diritti di proprietà

    • sicurezza

    • e-cash

    12. servizio

    • servizi interattivi mediante linee dirette

    • fiducia

    • feedback

    Fig. 9

    8. Possibili vantaggi per le reti di piccole e medie imprese.
    In precedenza abbiamo avuto moto di constatare come anche le reti di piccole e medie imprese, specialmente se strutturate nella forma di distretto industriale, siano, organizzativamente parlando, assimilabili a dei clan.

    Riepilogando quanto visto a riguardo dei distretti, si può desumere che l’organizzazione in reti sociali, e quindi in clan, consente alle imprese di conseguire i seguenti vantaggi:



    • diminuzione dei costi di transazione

    • diminuzione del rischio connesso alle transazioni (perché le regole di comportamento insite nei clan riducono la possibilità di comportamenti opportunistici da parte dei contraenti lo scambio)

    • perseguimento di rilevanti economie di scope

    • creazione di relazioni basate sulla fiducia reciproca

    E’ spesso difficoltoso per le piccole e medie imprese sviluppare e gestire un adeguato sistema di integrazione business-to-business in grado di supportare un effettivo vantaggio competitivo nel lungo periodo, o addirittura implementare fabbriche virtuali. D’altra parte abbiamo osservato come le Reti Civiche siano un fenomeno tipicamente di clan e profondamente radicato nel territorio, che da vita ad una comunità virtuale specchio della comunità locale.

    E’ quindi evidente che, al di là della possibilità di sfruttarle come un nuovo canale distributivo di tipo business-to-consumer, le reti di piccole e medie imprese dovrebbero guardare alle Reti Civiche come ad una concreta possibilità di implementare rapidamente e con costi molto contenuti dei sistemi informativi di supporto ai distretti industriali stessi; questo tipo di consapevolezza sembra iniziare, faticosamente, ad imporsi tra le piccole e medie imprese. Con l’ingresso massiccio nelle Reti Civiche, le piccole e medie imprese, infatti, si troverebbero a poter disporre di un’infrastruttura efficiente, conosciuta, testata e a costo praticamente nullo (anche se si potrebbe pensare ad un canone che ogni impresa versi alla Rete Civica) su cui implementare, senza rischi né investimenti rilevanti, tutte le soluzioni atte a perseguire i vantaggi visti poco sopra. Non solo: verrebbe drasticamente abbattuta anche l’incidenza delle problematiche inerenti la gestione della complessità tecnologica, dato che le caratteristiche tecnologiche del sistema (si pensa alla soluzione adottata da RCM: FirstClass + Web) lo rendono di utilizzo molto semplice, mentre tutti gli aspetti connessi alla complessità della gestione delle applicazioni dal lato server verrebbe completamente gestita in outsourcing (dalla Rete Civica stessa).


    9. Classificazione delle funzionalità di una Rete Civica significative per le reti di PMI.
    Dall’analisi congiunta delle particolarità della Rete Civica di Milano e delle implementazioni effettuate su di essa da diverse realtà imprenditoriali, sono state estrapolate le seguenti caratteristiche, ascrivibili in parte alle funzionalità del software adottato (FirstClass di SoftArc), e in parte alla struttura stessa della comunità virtuale presente su RCM, che potrebbero contribuire a fare di RCM una stuttura di supporto alle reti di PMI:














    Caratteristiche di FirstClass







    • disponibilità degli strumenti di workgroup

    • indipendenza dalle piattaforme client

    • indipendenza dalle piattaforme server

    • semplicità d’uso, gestione ed installazione

    • economicità (è gratuito)

    • possibilità uso su macchine obsolete

    • perfetta integrazione con Web

    • presenza di toolkit per creare applicazioni

    • possibilità di controllo sul contenuto dei messaggi (moderatori)
















    Caratteristiche di RCM







    • struttura a rete di reti su più livelli

    • comunità virtuale

    • presenza della pubblica amministrazione locale

    • presenza della Camera di commercio

    • interazione diretta

    • sviluppo bottom-up

    • stretta relazione con la comunità locale

    • staff tecnico preparato ed esperto

    • possibilità di monitoraggio accurato dell’utenza

    • non anonimato

    • lingua italiana

    • AIReC come realtà coordinante con altre comunità

    • partecipazione viva degli utenti

    • integrazione con il Web

    • presenza aziende

    • sistemi ipo/iper integrati













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