SCHEDA 5 COSA POSSO FARE?




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SCHEDA 5

COSA POSSO FARE?
STIMOLI


  1. Spezzone tratto dal film: “Nientr’altro che noi” - Dal minuto 7.20 al minuto 8.13

https://www.youtube.com/watch?v=CjUBUavU4N0


  1. Video utili a stimolare una riflessione:

Potere della parola: https://www.youtube.com/watch?v=LqjnnqlavhU
Uso solo del 2° spot sull’aiuto dell’adulto https://www.youtube.com/watch?v=EBcftGbB8I4
CON QUESTA SCHEDA DIDATTICA IL RAGAZZO:

potrà approfondire il ruolo della vittima, degli spettatori, degli adulti e individuare delle strategie “sicure” per intervenire in modo da cercare di difendersi se si è vittima o di aiutare la vittima di bullismo e cyberbullismo.


ATTIVITÀ FINALE

Video inchieste. Personificando diversi punti di vista: vittima, spettatori, genitore, insegnante, amico/a della vittima realizzare dei video dove far emergere pensieri e strategie per aiutare la vittima.

COME PROCEDERE

  • Far vedere il primo video proposto e aiutare i ragazzi ad aprire lo sguardo sul ruolo che possono assumere gli altri ragazzi durante un episodio di bullismo/cyberbullismo: cosa fanno quando vedono una situazione di bullismo/cyberbullismo? Ridono (es. online scrivono commenti su un post)? Incitano (es. online mettono “mi piace”)? Si uniscono alle prepotenze (es. online condividono il contenuto)? Aiutano la vittima (es. online scrivono di non essere d’accordo, segnalano)? Guardano?. Far emergere i seguenti ruoli: difensore della vittima e spettatori passivi.

  • Invitare i ragazzi a fare un brainstorming su: “Chi sono gli spettatori? Come si comportano e cosa fanno durante episodi di bullismo e/o di cyberbullismo? Perché non intervengo durante queste situazioni?”. Raccogliere le idee che emergono scrivendole sulla lavagna o su un cartellone. Aiutare i ragazzi a fare una sintesi dei pensieri raccolti. Sottolineare come essere uno spettatore voglia dire guardare uno “spettacolo” senza fare nulla. Riflettere su come con il suo comportamento in qualche modo rinforzi il bullo che si sente incontrastato e potente perché al centro dell’attenzione. Riflettere anche su cosa prova lo spettatore, su come si sente, su quali dilemmi vive e sul perché non interviene.

  • Far vedere gli altri due video stimolo, pensando anche ad altre figure che potrebbero entrare in gioco in una situazione di bullismo/cyberbullismo come ad esempio amico/a della vittima o gli adulti, genitori e insegnanti, dare il compito di fare dei brevi video – inchieste dove i ragazzi secondo i diversi punti di vista (spettatore, genitore, vittima, insegnante, amico/a della vittima) parlano di cosa si potrebbe fare in una situazione di bullismo o di cyberbullismo con l’obiettivo da un lato di aiutare la vittima, dall’altro di interrompere le azioni di prevaricazione. I ragazzi divisi in piccoli gruppi per arrivare all’elaborazione dei brevi video – inchieste dovranno prima pensare a seconda del punto di vista assunto quelli che sono gli eventuali pensieri riguardo la situazione, i sentimenti e le azioni, strategie che potrebbe mettere in atto in una situazione di bullismo o cyberbullismo.



MATERIALE UTILE

Teniamo bene a mente che il bullismo è un fenomeno sociale, di gruppo. Si sviluppa in un gruppo di pari in cui ogni membro gioca uno specifico ruolo: bullo, vittima, aiutante del bullo, difensore della vittima e spettatore passivo. Particolarmente importante, anche dal punto di vista dell’intervento, è il ruolo assunto dai cosiddetti spettatori. La dinamica di gruppo ci mostra come questi ultimi abbiano potenzialmente la possibilità di influenzare la situazione in diversi modi: rinforzare il comportamento del bullo, sostenendolo o accettandolo passivamente, o, al contrario, prendere le distanze dai bulli e difendere la vittima.

I motivi che i ragazzi possono dare al perché non intervengono in aiuto della vittima possono riferirsi alle seguenti macro-aree:

-NON ASSUMERSI LA RESPONSABILITÀ (es. di risposte: non mi riguarda, non è un mio problema…)

-TEMERE LE CONSEGUENZE (es.: ho paura, verrei poi isolato da tutti, verrei poi picchiato, diventerei io quello preso di mira…)

-EFFICACIA DELL’INTERVENTO (es.: non serve a niente, non penso che il mio intervento possa essere utile…)

-PRO-BULLO/COMPLICE DEL BULLO (es.: mi diverto a guardare, rido, se lo merita…)
ESEMPIO DI STRATEGIE: “COSA POTREI FARE PER NON ESSERE SOLO UNO SPETTATORE”

1- PRENDERMI CURA DELLA VITTIMA:



  • ascoltarla;

  • darle un sostegno emotivo;

  • consolarla con parole confortanti per farle sentire di non essere sola e di essere capita;

  • cercare di difenderla come meglio si può fare.

2- ADOTTARE COMPORTAMENTI PRO-VITTIMA

  • in modo assertivo dire al cyberbullo di smetterla;

  • coinvolgere la vittima nella propria rete sociale.

3- ADOTTARE COMPORTAMENTI ANTI-BULLO

  • non diventare complice del bullo;

  • non restare a guardare senza fare niente;

  • non ridere, mostrare disapprovazione per quello che sta accadendo, non condividere, non mettere mi piace etc.

  • contrastarlo in modo assertivo.

4- CERCARE AIUTO

  • chiedere agli amici;

  • chiedere ad un adulto (genitori, insegnanti, allenatore ecc.);

  • segnalare.



2016-2017

scheda 1 - Che uso facciamo della rete?

scheda 2 - Benefici e rischi dei diversi usi della rete

scheda 3 - Comunicazione e comunicazione on-line

scheda 4 - Cyberbullismo e approfondimento sulle tipologie di cyberbullismo

scheda 5 - Costruiamo uno spot anti - cyberbullismo e Spot per l'uso sicuro della rete



SCHEDA 1

CHE USO FACCIAMO DELLA RETE?

CON QUESTA SCHEDA DIDATTICA IL RAGAZZO:

potrà iniziare una riflessione sul possesso delle nuove tecnologie, sui diversi usi che ne fa e sul tempo passato in rete.


ATTIVITÀ FINALE

Predisponiamo un questionario per condurre un’indagine statistica all’interno della classe e scriviamo un report sull’uso delle nuove tecnologie tra i ragazzi della classe.


STIMOLI http://www.azzurro.it/sites/default/files/Materiali/InfoConsigli/Ricerche%20e%20indagini/SintesiIndagineConoscitivaInfanziaAdolescenza2012.pdf
http://www.savethechildren.it/informati/comunicati/minori_e_internet_save_the_children__on-line__e__disconnessi__i_due_volti_dei_nativi_digitali_da_un_lato_i_giovanissimi_quasi_sempre_connessi_con_gli_smartphone_dall_altro_452mila_adolescenti_che_non_hanno_mai_avuto_accesso_a_internet
http://www.mommsen.gov.it/wordpress/listat-entra-in-classe/ “L’ISTAT entra in classe – sul sito, in basso, allegato esempio del questionario usato per l’indagine sull’uso di internet e dei social network”.
VIDEO

https://www.youtube.com/watch?v=hPEr93ILksA – “Indagine conoscitiva Condizione Infanzia: Nuove tecnologie”.


COME PROCEDERE:

  • Dividere i ragazzi in piccoli gruppi (4/5 ragazzi per gruppo) e consegnare gli articoli proposti o individuarne altri. Se è possibile fare vedere anche il video indicato.

  • Proporre ai ragazzi un brainstorming utile a raccogliere idee e pensieri che possono nascere a seguito della lettura degli articoli e della visione del video. Useremo questo flusso di pensieri per iniziare insieme una riflessione che ci condurrà a pensare alle domande che comporranno il questionario per l’indagine sull’uso delle nuove tecnologie.

La riflessione ci potrà aiutare a individuare le aree che vogliamo indagare con il questionario: es. “Possesso delle nuove tecnologie”, “Uso per connettersi a internet”, “Tempo speso online”, “Cosa faccio in rete” etc .

  • A partire da questa riflessione, chiedere a ciascun gruppo di pensare a delle domande che inserirebbero nel questionario (3/5 domande per gruppo).

  • Infine, partendo dalle proposte di ciascun gruppo giungere alla creazione del questionario nella sua versione definitiva.

  • Far fare il questionario ai ragazzi, ricavare i dati e far fare il report finale (si possono anche fare cartelloni con i grafici da appendere in classe).


MATERIALE UTILE
ESEMPIO DI DOMANDE per il questionario:
SEZIONE: “POSSESSO DELLE TECNOLOGIE”

“Quali di questi dispositivi possiedi?:

-Pc portatile/ Pc fisso

-Smartphone/ cellulare

-Tablet

-Console per videogiochi



-Lettore Mp3
SEZIONE “LA CONNETTIVITÀ”

“Ti connetti a internet?”.

“Cosa usi per connetterti a internet?”.
SEZIONE “IL TEMPO ONLINE”

“In media quanto tempo trascorri connesso a internet?”.


SEZIONE “GLI USI/ATTIVITÀ SVOLTE ONLINE:”

“Quali attività svolgi online?”.

Possiamo prevedere diverse categorie di risposta: giocare, informarsi, comunicare (chattare, commentare post degli amici su facebook o twitter, aggiornare il proprio stato su twitter, facebook etc.), creare contenuti (gestire un blog o un sito, scrivere in un forum o in una community, pubblicare materiale creato personalmente come musica, video, disegni, scrivere testi su argomenti conosciuti es. wikipedia, recensioni, yahoo answer).
SEZIONE “APPROFONDIMENTO USO DI FACEBOOK:”

“Hai almeno un profilo su Facebook?”.

“Quanti profili hai?”.

“Per cosa usi facebook?” (prevediamo diverse categorie di risposta).


SCHEDA 2

BENEFICI E RISCHI DEI DIVERSI USI DELLA RETE.
CON QUESTA SCHEDA DIDATTICA IL RAGAZZO:

potrà riflettere e discutere circa i vantaggi offerti dalle nuove tecnologie e dalla rete, e conoscere e approfondire i rischi connessi al loro uso.


ATTIVITÀ FINALE

Presentazioni dei singoli gruppi all’intero gruppo classe sul rischio approfondito nel lavoro di gruppo e costruzione del cartellone di sintesi sui rischi legati all’uso delle nuove tecnologie.
STIMOLI

http://www.lse.ac.uk/media@lse/research/EUKidsOnline/EU%20Kids%20I%20(2006-9)/EU%20Kids%20Online%20I%20Reports/it_summary.pdf “Sintesi della UE Kids Online: Relazione finale. Sonia Livingstone and Leslie Haddon Coordinator”.


http://www.generazioniconnesse.it/index.php?s=3 “Generazioni Connesse sezione ragazzi”.
http://www.generazioniconnesse.it/index.php?s=42 “Generazioni Connesse: i Super Errori”.

Video


https://www.youtube.com/watch?v=cJzgIGGV-hE “Skuola.net. I rischi della rete per una vita da social”
https://www.youtube.com/watch?v=beKgH_36m3A “Spot Polizia Postale- Social Network e web chat: attenzione!”.
https://www.youtube.com/watch?v=kXhZ1DZBW6g “Spot Polizia Postale - Il cyberbullismo è un reato”.


COME PROCEDERE:

  • Pensando all’indagine fatta in classe e in particolare alle domande che hanno fatto riferimento alla sezione “Usi e attività in rete”, e dopo la visione degli stimoli proposti, proporre ai ragazzi un brainstorming utile a raccogliere idee e pensieri sulle potenzialità, benefici e rischi legati all’uso delle nuove tecnologie. Le domande a cui cercheremo di rispondere potranno essere: “In che senso le nuove tecnologie “facilitano la vita?”. “Quali vantaggi ottengo dall’uso che faccio di internet?”. “Ho pensato a quali rischi posso correre con certi comportamenti online? Quali?”. “Quali comportamenti online mi mettono a rischio?”.

  • Scegliere, prima di iniziare il lavoro con i ragazzi, su quali rischi vorrò farli lavorare in base alla tabella sui rischi che potrete trovare nella “Sintesi della UE Kids Online” e che viene riportata, sotto, nel “Materiale utile”. Stampare le tabelle in base al numero di gruppi e evidenziare per ciascuna tabella il rischio che il gruppo dovrà approfondire (es. sexting, grooming, pedopornografia etc).

  • Dividere i ragazzi in gruppi (4/5 per gruppo), fornire a ogni gruppo la tabella sui rischi che abbiamo preventivamente predisposto. Ogni gruppo si dovrà concentrare sul rischio evidenziato seguendo la consegna: “In base al rischio evidenziato nella tabella, approfondite l’argomento discutendone prima insieme e (se la scuola è dotata di connessione online) trovando informazioni su internet o leggendo il materiale (in questo caso dovrò predisporre e fornire il materiale in base ai rischi scelti). Pensate anche a quali comportamenti messi in atto online aumentano la possibilità di incorrere in quel rischio (questo aspetto tornerà utile per il lavoro previsto nella scheda didattica n°5).

  • Ogni gruppo farà una breve presentazione al resto della classe sul rischio approfondito.

  • La classe potrà lavorare su un cartellone finale dove riportare i rischi analizzati.


MATERIALE UTILE







CONTENUTO



CONTATTI

COMPORTAMENTO


OPPORTUNITÀ

Educazione e cultura digitale


Risorse educative

Contatto con gli altri che condividono gli stessi interessi



Processo di apprendimento autonomo e collaborativo


Partecipazione e impegno civico




Informazione Globale

Scambio tra gruppi


Forme concrete d’impegno civico


Creatività ed espressione




Varietà di risorse

Essere invitato/ispirato a partecipare e creare


Creazione di contenuti


Identità e connessione sociale




Consigli (personali/salute/sessuali)

Relazioni sociali/condividere esperienze con altri


Espressione d’identità



RISCHI


Commerciali


Pubblicità, spam, sponsorizzazione


Monitoraggio/raccolta dati personali


Gioco D’azzardo, download illegale, pirateria


Aggressività


Violenza, contenuto nocivo


Vittima di bullismo, molestie o stalking


Atti di bullismo o molestie verso gli altri


Sessualità


Pornografico/ nocivo contenuto sessuale


Incontrare sconosciuti


Creare/caricare materiale pornografico


Valori


Razzismo/ informazioni distorte


Autolesionismo, plagio


Fornire consigli (es. suicidio, pro anoressia)


Tabella: A classification of online opportunities and risks for children

“Sintesi della UE Kids Online: Relazione finale Sonia Livingstone and Leslie Haddon Coordinator, EU Kids Online London School of Economics and Political Science”




SCHEDA 3

COMUNICAZIONE E COMUNICAZIONE ON-LINE.
CON QUESTA SCHEDA DIDATTICA IL RAGAZZO:

potrà riflettere circa le differenze tra la comunicazione “faccia a faccia” e la comunicazione on-line.


ATTIVITÀ FINALE

Role play di alcuni dialoghi faccia a faccia e online costruiti dai ragazzi nel lavoro di gruppo.
STIMOLI

Video


https://www.youtube.com/watch?v=xv-vKYEGHHQ Fino al minuto 9’ “Ragazzi online: (con)divisi nella Rete [versione ridotta ]”.
COME PROCEDERE:

  • Dopo la visione del video, proporre ai ragazzi un brainstorming utile a raccogliere idee e pensieri sulle caratteristiche della comunicazione “faccia a faccia” e della comunicazione online. Nel condurre la riflessione, pensiamo ad esempio a queste caratteristiche della comunicazione nelle chat online: ISTANTANEITÀ, INTERATTIVITÀ, USO DELLE EMOTICONS, USO DI PAROLE SPECIFICHE.

  • Un focus di approfondimento può riguardare il tema dell’ascolto: “faccia a faccia” e online. “Come dimostro un ascolto reale e attivo quando sono online e non ho davanti a me il mio interlocutore?”.

Attenzione, apertura, empatia e facilitazione sono aspetti fondamentali per dimostrare ascolto durante un’interazione “faccia a faccia” e online.

  • Dividiamo i ragazzi in piccoli gruppi (4/5 ragazzi per gruppo), diamogli la consegna di pensare a delle situazioni e ai dialoghi corrispondenti che avverrebbero faccia a faccia e online. Possono pensare, se abbiamo fatto il focus sull’ascolto, anche a diversi tipi di dialoghi, cioè quelli rappresentativi di un buon ascolto e quelli di un cattivo ascolto.

  • Role play dei dialoghi pensati.



MATERIALE UTILE
COMUNICAZIONE FACCIA A FACCIA

I messaggi essendo vocali si perdono.

Conosciamo il contesto.

Usiamo vari canali comunicativi (canale visivo, uditivo).

Essendoci una contiguità spazio-temporale, riceviamo un feed-back immediato.

Accediamo al linguaggio non verbale e paraverbale (pause, tono di voce, mimica facciale, gesti del corpo).


COMUNICAZIONE MEDIATA DAI MEDIA

I messaggi essendo scritti permangono.

Il contesto è sconosciuto.

Usiamo solo il canale visivo.

Non abbiamo un feed-back immediato.

Non abbiamo accesso al linguaggio non verbale e paraverbale (per questo invenzione di stratagemmi surrogato del linguaggio paraverbale)


In chat comunichiamo con il testo, unico canale in cui fare transitare gli elementi tipici della comunicazione orale in presenza. Si sono sviluppati quindi accorgimenti e convenzioni per sostituire gli elementi tipici della comunicazione faccia a faccia e assenti in quella online: ad esempio le EMOTICONS, le allocuzioni e vocalizzazioni scritte che diventano un surrogato dell’aspetto paraverbale della conversazione (“!!??!!”. “Nooooooooo”. “COME NON VIENI!!??”. Con l’uso del maiuscolo indico sto urlando. “Per l’interrogazione di domani devi fare *Ungaretti*”. Mettendo gli asterischi evidenzio la parola.)

ASCOLTO


Ascoltare l’altra persona significa dimostrare rispetto, coinvolgimento e affetto e costituisce la base per stabilire una relazione positiva. Sul piano del linguaggio non-verbale, nella relazione “faccia a faccia”, ciò si realizza guardando il partner in faccia, mantenendo il contatto oculare, assumendo una posizione protesa verso il partner e una posizione di apertura, adottando una postura e un’espressione rilassate. Per un buon ascolto on-line è necessario mostrare attenzione, apertura, empatia e facilitazione nei confronti di chi è dall’altra parte dello schermo su cui stiamo digitando.

ESEMPI DI TEMI PER IMPOSTARE I DIALOGHI ONLINE

Laura sta raccontando in una chat che ha litigato con la sua migliore amica e vorrebbe dei consigli su come fare. Marco, un altro utente della chat, le fa finire il racconto e poi le chiede alcune informazioni, poi le dice: “Certo, capisco che sei triste, si può essere molto tristi quando si hanno delle incomprensioni con una persona a cui teniamo molto.”. Dimostrando quindi interesse, cercano di trovare poi insieme una soluzione.
Matteo sta raccontando nel suo blog l’ultimo viaggio che ha fatto, dando consigli su come prepararsi per un weekend a Londra. Luca, leggendo il blog, vorrebbe avere qualche informazione e qualche consiglio su dove alloggiare. Matteo non risponde a Luca e continua a rispondere a un altro utente che lo stava criticando per alcuni aspetti del suo blog.

SCHEDA 4

CYBERBULLISMO E APPROFONDIMENTO SULLE TIPOLOGIE DI CYBERBULLISMO
CON QUESTA SCHEDA DIDATTICA IL RAGAZZO:

potrà riprendere la definizione di bullismo e di cyberbullismo, riflettere sulle caratteristiche e approfondire i diversi comportamenti che rientrano nella categoria di cyberbullismo.


ATTIVITÀ FINALE

Scriviamo un articolo per far conoscere il fenomeno del cyberbullismo focalizzandoci sulle tipologie di comportamenti che, messi in atto online, possono rientrare nella definizione di cyberbullismo.


STIMOLI

http://www.istat.it/it/files/2015/12/Bullismo.pdf?title=Bullismo++tra+i+giovanissimi+-5%2Fdic%2F2015+-+Testo+integrale+e+nota+metodologica.pdf “Report Istat”.


http://genova.repubblica.it/cronaca/2015/11/24/news/e_sovrappeso_finisce_vittima_dei_cyberbulli-128082161/?ref=search
http://torino.repubblica.it/cronaca/2016/04/29/news/selfie_con_la_compagna_in_crisi_epilettica_tre_giorni_di_sospensione_nel_torinese-138703861/?ref=search
Video

https://www.youtube.com/watch?v=hUIwW2gpw6c “Storie di ordinario cyberbullismo – Gaetano”


https://www.youtube.com/watch?v=RFtk7ybMw0A “2012 - Indagine conoscitiva. Condizione Infanzia: cyberbullismo e sexting”

COME PROCEDERE:

  • Consegnare ai ragazzi gli articoli scelti tra quelli proposti o individuarne altri. Leggiamoli ad alta voce in classe, se è possibile facciamo vedere anche i video selezionati.

  • Proporre ai ragazzi un brainstorming utile a raccogliere idee e pensieri che possono nascere a seguito della lettura degli articoli e della visione dei video. Useremo questo flusso di pensieri per iniziare insieme una riflessione che ci condurrà a riflettere sulla definizione di bullismo e di cyberbullismo.

Le domande a cui cercheremo di rispondere per poter definire i due fenomeni potranno essere: “Quando si parla di bullismo? Quando di cyberbullismo? Quali sono le differenze e le somiglianze tra i fenomeni?”. Chi è coinvolto?.

Focalizziamoci sulla domanda “Quali sono i comportamenti messi in atto nell’uno e nell’altro caso?”



  • A partire da quest’ultimo stimolo chiedere a ciascun ragazzo di scrivere un articolo con l’obiettivo di far conoscere il cyberbullismo e i comportamenti di cyberbullismo.

  • Infine può essere utile anche fare un cartellone finale o un giornalino che raccolga tutti gli articoli prodotti dai ragazzi.


MATERIALE UTILE
DEFINIZIONI SCIENTIFICHE

BULLISMO


Diciamo che un ragazzo/a subisce prepotenze quando un altro ragazzo/a o un gruppo di ragazzi/e:


  • gli/le dicono cose cattive e spiacevoli o lo/la prendono in giro o lo/la chiamano con nomi offensivi;

  • lo/la ignorano o escludono completamente dal loro gruppo o non lo/la coinvolgono di proposito;

  • gli/le danno colpi, calci, spinte o lo/la minacciano;

  • dicono bugie o mettono in giro storie sul suo conto o inviano bigliettini con offese e parolacce;

  • nessuno gli/le rivolge mai la parola e altre cose di questo genere.

Questi fatti possono accadere spesso ed è difficile per chi subisce prepotenze riuscire a difendersi. Si tratta sempre di prepotenze anche quando un ragazzo/a viene preso/a in giro ripetutamente e con cattiveria. Non si tratta di prepotenze quando due ragazzi/e, all'incirca della stessa forza, litigano tra loro o fanno la lotta.

Gli elementi distintivi del bullismo sono:


  1. intenzionalità

  2. ripetizione nel tempo

  3. squilibrio di potere tra il bullo e la vittima

CYBERBULLISMO

Diciamo che un ragazzo/a subisce prepotenze quando un altro ragazzo/a o un gruppo di ragazzi/e:


  • lo/la offendono e lo insultano tramite messaggi di testo, e-mails, pubblicati su siti, social networks o tramite telefono (es. telefonate mute) (SCRITTO – VERBALE);

  • diffondono foto o video che lo/la ritraggono situazioni intime, violente o spiacevoli tramite cellulare, siti web e social networks (VISIVO);

  • lo/la escludono dalla comunicazione online, dai gruppi (ESCLUSIONE);

  • si appropria delle sue informazioni personali come le credenziali d’accesso all’account e-mail, ai social networks, e le usa o rivela ad altri (IMPERSONIFICAZIONE).

Tabella sintesi dei possibili comportamenti di cyberbullismo (Smith, 2007):










FLAMING

Messaggi elettronici, violenti e volgari, mirati a suscitare “battaglie” verbali online, tra due o più contendenti, per una durata temporale determinata dall’attività on line condivisa.

HARASSMENT

Dall’inglese “molestia”, consiste in messaggi scortesi, offensivi, insultanti, disturbanti, che vengono inviati attraverso e-mail, SMS, MMS, telefonate sgradite o talvolta mute.

CYBERSTALKING

Quando l’harassment diviene particolarmente insistente ed intimidatorio e la vittima comincia a temere per la propria sicurezza fisica, il comportamento offensivo assume la denominazione di cyber-persecuzione.

DENIGRATION

In questo caso l’intento è quello di danneggiare la reputazione o le amicizie di un coetaneo, diffondendo pettegolezzi e/o altro materiale offensivo.

IMPERSONATION

Se uno studente viola l’account di qualcuno può farsi passare per questa persona e inviare messaggi con l’obiettivo di dare una cattiva immagine della stessa, crearle problemi o metterla in pericolo, danneggiarne la reputazione o le amicizie.

OUTING AND TRICKERY

Con il termine “outing” si intende una forma di cyberbullismo attraverso la quale, il cyberbullo, dopo aver “salvato” le confidenze spontanee (outing) di un coetaneo (SMS, Chat, etc), o immagini riservate ed intime, decide, in un secondo momento, di pubblicarle su un Blog e/o diffonderle attraverso E-mail.

EXCLUSION

Il Cyberbullo decide di escludere intenzionalmente un coetaneo da un gruppo online, da una chat, da un game interattivo o da altri ambienti protetti da password.

YBERBASHING O HAPPY SLAPPING

Si riprende l’aggressione fisica ai danni di un ragazzo/a e si pubblica online il video o le foto di tale aggressione. Le immagini pubblicate su internet vengono visualizzate da utenti ai quali la rete offre occasione di condivisione on line (possono commentare, aprire discussioni, votare il video, consigliarne la visione ad altri…).


SCHEDA 5

COSTRUIAMO UNO SPOT ANTI - CYBERBULLISMO E

SPOT PER L'USO SICURO DELLA RETE

CON QUESTA SCHEDA DIDATTICA IL RAGAZZO:

potrà riflettere su come proteggersi dal rischio di trovarsi in situazioni di cyberbullismo adottando delle regole di “uso sicuro” della rete e potrà pensare a strategie da adottare per prevenire il rischio online.


ATTIVITÀ FINALE

Brevi spot per promuovere un uso sicuro di internet (chat, social networks, instant messaging, posta elettronica, giochi, blog ecc).
STIMOLI

http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/safer-internet-day-2016-67d534f4-51b8-49a3-b765-8a8a93bbe16d.html “Safer Internet Day, riflettori sui pericoli della rete”


Video

https://www.youtube.com/watch?v=BqtnYcfgLbM “Social network: quando ti connetti, connetti anche la testa!”

https://www.youtube.com/watch?v=hWIXotxK6Jo “Posta con la testa”
https://www.youtube.com/watch?v=fCtLMGod0Ok “Usare internet in sicurezza”
http://www.generazioniconnesse.it/?s=80 “Super errori – Generazioni Connesse”

COME PROCEDERE


  • In classe riprendiamo la riflessione fatta (scheda di lavoro n° 3) sui possibili comportamenti che ci mettono a rischio quando navighiamo in rete (lasciare aperta la nostra pagina facebook, lasciare incustodito il nostro smartphone, dare la propria password al proprio amico/a o al/alla proprio/a fidanzato/a, accettare l’amicizia da persone sconosciute, iscriversi a un social senza leggere il suo regolamento, non conoscere e non impostare i criteri per difendere la propria privacy, etc).

  • Dopo questa riflessione, invitare i ragazzi a cercare risorse online che indichino come prevenire queste situazioni. Se vogliono, possono anche dedicarsi a un social network in particolare o a un sito web in particolare. In questo modo approfondiranno gli aspetti del suo funzionamento, potranno essere così più consapevoli del suo uso, delle impostazioni che si possono impostare a tutela della privacy e dei passi da fare per segnalare ad esempio contenuti inappropriati. Se fosse possibile connettersi ad internet da scuola, dividere i ragazzi in piccoli gruppi (4/5 ragazzi per gruppo) e dare loro il compito di trovare consigli utili per un uso corretto della rete. Se non ci fosse questa possibilità, la consegna sarà di fare questa ricerca online a casa, continuando in una giornata successiva l’attività in classe. Possibili fonti da cui trarre informazioni utili riguardo alla sicurezza in rete che possiamo consigliare ai ragazzi per la loro ricerca sono:

http://www.generazioniconnesse.it/

http://www.poliziadistato.it/articolo/31696/



  • Una volta raccolto il materiale, i ragazzi divisi in piccoli gruppi (4/5 ragazzi per gruppo) si devono confrontare e scrivere un cartellone con quelle che per loro sono le 5 regole importanti da seguire (possono riferirsi alla navigazione in generale, oppure all’uso delle chat, dei social networks, dell’instant messaging, all’uso della posta elettronica ecc).

  • Successivamente, ogni gruppo dovrà pensare a degli spot, slogan, per promuovere l’uso consapevole e sicuro delle nuove tecnologie. Tali spot potranno essere anche tema di cartelloni da esporre in classe e nella scuola.


MATERIALE UTILE
Esempi di regole per le linee guida da stilare:

  • Usare le regole di netiquette quando si va online.

  • Usare la tecnologia per un uso positivo.

  • Chiedere aiuto a compagni e adulti se succede qualcosa di negativo.

  • Potenziare le proprie abilità per navigare in modo sicuro.

  • Riportare alle autorità se subisci o se osservi attacchi contro altri ragazzi.

  • Usare una password a prova di intrusione e non condividerla.

  • Ricordati sempre quando chiudi facebook (o un altro social network) di fare logout.

  • Impostare la privacy: solo gli amici devono poter avere accesso al tuo profilo!.

  • Non dare informazioni personali (indirizzo, scuola frequentata ecc): i tuoi amici sanno dove trovarti.

  • Non inviare messaggi offensivi o di minaccia.

  • Non rispondere a messaggi molesti o offensivi, a chi insulta o prende in giro. Segnalalo o bloccalo!.

  • Se qualcuno ti mette a disagio, ti disturba, ti dice cose che ti imbarazzano o ti spaventano, ti propone azioni che i tuoi genitori ti hanno detto di non compiere, o che per te non è giusto compiere, bloccalo immediatamente interrompendo i contatti; se è necessario denuncialo alla polizia postale.

  • Se ti succede qualcosa che ti mette a disagio parlane con una persona fidata.

  • Pensa prima di condividere o pubblicare informazioni, non puoi sapere come potrebbero essere utilizzate.

  • Non pubblicare foto dove sono presenti altre persone senza la loro autorizzazione.

  • Non accettare l’amicizia di persone che non conosci: alcune persone possono fingere di essere tuoi coetanei…è facile fingere on-line!!

  • Incontrare qualcuno che si è conosciuto solo tramite la rete non è una buona idea, anche se questa persona ti ha inviato foto o se tu l’hai vista tramite la webcam. Se decidi di farlo porta con te degli amici e fallo sapere ad un adulto.

  • Le regole del buon comportamento non cambiano soltanto perché sei collegato al pc.

Possibili strategie se uno viene attaccato:



  • Non rispondere, blocca il mittente!

  • Cambia numero di telefono, indirizzo e-mail, username, account, profilo.

  • Informa i gestori/proprietari del sito internet.

  • Chiedi aiuto ad un amico.

  • Chiedi aiuto ad un adulto.

  • Denuncia gli episodi alle autorità.

  • Tieni traccia del messaggio; conservalo come prova delle molestie. È indispensabile avere una prova dell'accaduto quando cerchi aiuto o vuoi segnalare l'episodio.

NETIQUETTE:


MAI:

- Rispondere a un messaggio quando sei arrabbiato.

- Inoltrare il messaggio di qualcuno senza il suo permesso.

- Dire delle cose online che non diresti faccia a faccia.

- Dare la tua password a qualcuno (nemmeno al tuo migliore amico).
RICORDA

- Che le persone online non necessariamente sono chi dichiarano di essere.

- Che le cose che hai messo in rete (foto e informazioni personali) sono visibili da un

pubblico più ampio di quello della tua cerchia di amici.

- Che è vietato copiare, pubblicare o diffondere le foto di altri senza il loro permesso.
PER I SOCIAL:


  • Studiamo i social”. Chiediamoci: “Come funziona questo social?, Quali sono i comportamenti da evitare? “Che tipo di rapporto stabilisco con gli altri attraverso questo social?.

  • Decidiamo cosa condividere”.

  • Facciamo attenzione alle foto e ai dati geografici”.

  • Pensiamo al futuro”. Ogni foto e ogni commento può essere memorizzato e copiato anche se lo abbiamo cancellato dal nostro profilo.


2015-2016

scheda 1 - Definizione e conoscenza del  bullismo e cyberbullismo

scheda 2 - Chi è il cyberbullo?

scheda 3 - Chi è la vittima?

scheda 4 - Chi sono gli spettatori?

scheda 5 - Usare internet in sicurezza



SCHEDA 1

DEFINIZIONE E CONOSCENZA DEL BULLISMO E CYBERBULLISMO

CON QUESTA SCHEDA DIDATTICA IL RAGAZZO:

potrà conoscere la definizione di bullismo e di cyberbullismo, conoscerne le caratteristiche e così distinguere questi fenomeni da altri fenomeni connessi all’uso della rete e delle nuove tecnologie.


ATTIVITÀ FINALE

Scriviamo un articolo per far conoscere il fenomeno del cyberbullismo.


STIMOLI

Articoli


http://www.corriere.it/cronache/15_febbraio_09/pedopornografia-cyber-bullismo-sfide-un-internet-sicuro-70491cc6-b077-11e4-8615-d0fd07eabd28.shtml
http://27esimaora.corriere.it/articolo/le-applicazioni-e-i-social-che-aiutano-i-cyber-bulli/
http://www.corriere.it/salute/pediatria/14_novembre_19/cyberbullismo-sempre-piu-diffuso-subito-31-cento-13enni-b708943e-6fd1-11e4-921c-2aaad98d1bf7.shtml
Video

https://www.youtube.com/watch?v=hUIwW2gpw6c “Storie di ordinariocyberbullismo – Gaetano”


https://www.youtube.com/watch?v=RFtk7ybMw0A “2012 - Indagine conoscitiva Condizione Infanzia: cyberbullismo e sexting”
https://www.youtube.com/watch?v=2aNEO0HN114&index=4&list=PL68A5FD05C2574063 “Stop al Cyberbullismo. Cyberbullismo: uno scherzo che fa male!”
COME PROCEDERE:

  • Consegnare ai ragazzi gli articoli scelti tra quelli proposti o individuarne altri. Leggiamoli ad alta voce in classe, se è possibile facendo vedere anche i video selezionati.

  • Proporre ai ragazzi un brainstorming utile a raccogliere idee e pensieri che possono nascere a seguito della lettura degli articoli e della visione dei video. Useremo questo flusso di pensieri per iniziare insieme una riflessione che ci condurrà alla definizione di bullismo e di cyberbullismo.

Le domande a cui cercheremo di rispondere per poter definire i due fenomeni potranno essere: “Quando si parla di bullismo? Quando di cyberbullismo? Quali sono i comportamenti messi in atto nell’uno e nell’altro caso? Chi è coinvolto? Quali sono le differenze e le somiglianze tra i fenomeni?” .

  • A partire da queste informazioni e dalla discussione in classe chiedere a ciascun ragazzo di scrivere un articolo con l’obiettivo di far conoscere il cyberbullismo.

  • Infine può essere utile anche fare un cartellone finale o un giornalino che raccolga tutti gli articoli prodotti dai ragazzi.


MATERIALE UTILE
DEFINIZIONI SCIENTIFICHE

BULLISMO


Diciamo che un ragazzo/a subisce prepotenze quando un altro ragazzo/a o un gruppo di ragazzi/e:


  • gli/le dicono cose cattive e spiacevoli o lo/la prendono in giro o lo/la chiamano con nomi offensivi;

  • lo/la ignorano o escludono completamente dal loro gruppo o non lo/la coinvolgono di proposito;

  • gli/le danno colpi, calci, spinte o lo/la minacciano;

  • dicono bugie o mettono in giro storie sul suo conto o inviano bigliettini con offese e parolacce;

  • nessuno gli/le rivolge mai la parola e altre cose di questo genere.

Questi fatti possono accadere spesso ed è difficile per chi subisce prepotenze riuscire a difendersi. Si tratta sempre di prepotenze anche quando un ragazzo/a viene preso/a in giro ripetutamente e con cattiveria. Non si tratta di prepotenze quando due ragazzi/e, all'incirca della stessa forza, litigano tra loro o fanno la lotta.

Gli elementi distintivi del bullismo sono:


  1. intenzionalità

  2. ripetizione nel tempo

  3. squilibrio di potere tra il bullo e la vittima

CYBERBULLISMO

Diciamo che un ragazzo/a subisce prepotenze quando un altro ragazzo/a o un gruppo di ragazzi/e:


  • lo/la offendono e lo insultano tramite messaggi di testo, e-mails, pubblicati su siti, social networks o tramite telefono (es. telefonate mute) (SCRITTO – VERBALE);

  • diffondono foto o video che lo/la ritraggono situazioni intime, violente o spiacevoli tramite cellulare, siti web e social networks (VISIVO);

  • lo/la escludono dalla comunicazione online, dai gruppi (ESCLUSIONE);

  • si appropria delle sue informazioni personali come le credenziali d’accesso all’account e-mail, ai social networks, e le usa o rivela ad altri (IMPERSONIFICAZIONE).

Gli elementi distintivi che possono caratterizzare il cyberbullismo sono:

  1. l’anonimato. La vittima può non conoscere l'identità del suo persecutore;

  2. la riproducibilità e la grande diffusione pubblica delle informazioni (Slonje & Smith, 2008). Spesso si verifica il coinvolgimento di un vasto pubblico e l'incapacità di rimuovere i contenuti dopo che questi sono stati condivisi online (Dooley, Pyżalski, & Cross 2009; Menesini et al., 2012; Nocentini et al., 2010);

  3. la distanza esistente tra il bullo e la vittima. I comportamenti sono indiretti, mediati da un mezzo elettronico. Ne consegue che viene meno quel feedback espressivo tipico invece delle interazioni faccia a faccia (il cyberbullo non vede la reazione della cybervittima). L’assenza di segnali visivi combinata con la comunicazione scritta può alterare e rendere meno consapevoli di ciò che si fa (Nicoletti & Gallingani, 2009);

  4. L’assenza di confini di spazio e di tempo. La vittima può subire l’attacco del cyberbullo in ogni luogo e in ogni momento della sua giornata.


DATI

I risultati emersi dalle ricerche che si sono interessate alle stime di prevalenza e incidenza di questo fenomeno evidenziano come la situazione italiana sia in linea con il panorama internazionale, mostrando come nelle scuole secondarie di primo e secondo grado il cyberbullismo sia un fenomeno presente e già piuttosto diffuso: il 6% dei ragazzi ha sperimentato qualche forma di cyberbullismo (EU Kids Online, 2014; Net Children Go Mobile, 2014). Altri report interni al nostro paese parlano di uno studente su 4 coinvolto nel fenomeno (Doxa Kids e Telefono Azzurro, 2014). In una ricerca condotta su un campione di adolescenti italiani, il 19,1 % dei ragazzi dichiara di esser stato vittima di episodi di cyberbullismo con riferimento agli ultimi tre mesi: di questi, ben l’8,9% sembra sperimentare forme gravi e durature di cybervittimizzazione (Palladino, Menesini, & Nocentini, 2015).

Recentemente (Menesini, Nocentini, et al., 2012) è stata indagata l'incidenza del fenomeno “cyberbullismo” in sei diversi paesi europei: Spagna, Germania, Svezia, Estonia, Francia e Italia.  Per quanto riguarda i dati italiani, tra le pratiche di cyberbullismo più diffuse, emerge l'invio di messaggi violenti o volgari (flamming), commesso dal 17,8% dei maschi e l'8,7% di femmine; la denigrazione (denigration) coinvolge il 10,2% dei ragazzi e il 6,9% delle ragazze; il furto di identità (impersonification) il 6,2% dei ragazzi e 4,1% delle ragazze; mentre l'8,4% dei cyberbulli e il 3,8% delle cyberbulle, esclude la vittima (exclusion) dai gruppi di amici online come mezzo per farle del male. Rispetto alle tecnologie utilizzate, emerge la presenza di diversi canali (sms, chiamate, chat, instant messaging , blog, social networks) utilizzati per compiere atti di cyberbullismo: tutto ciò evidenzia la complessità e le numerose sfaccettature di questo fenomeno.

SCHEDA 2

CHI È IL CYBERBULLO?

CON QUESTA SCHEDA DIDATTICA IL RAGAZZO:

potrà approfondire il ruolo del cyberbullo, immaginare le sue caratteristiche, i suoi comportamenti e il motivo che lo spinge a fare il prepotente con gli altri.


ATTIVITÀ FINALE

Costruire un’ intervista al cyberbullo e role playing dell’intervista.


STIMOLI

Video


https://www.youtube.com/watch?v=WaNI7rMgt7E “L’anonimato della tecnologia può ferire”
https://www.youtube.com/watch?v=kXhZ1DZBW6g “Spot Polizia Postale - Il cyberbullismo è un reato”
COME PROCEDERE:

  • Far vedere il video ai ragazzi.

  • Dividere i ragazzi in gruppi di 4/5. A ogni gruppo dare la seguente consegna: “Avendo in mente gli articoli letti nella prima scheda didattica (ndr possiamo fornire a ogni gruppo una copia degli articoli usati nella prima scheda didattica) e i video visti oggi, immaginate di dover organizzare un’intervista a un cyberbullo. Pensate alle domande che gli/le fareste, pensate a cosa gli/le vorreste chiedere per capire cosa gli/le passa per la testa mentre fa il prepotente. Scrivete tutte le domande che vi vengono in mente e poi sceglietene tre. Una volta decise le tre domande, immaginate anche come potrebbe rispondere il cyberbullo. Scrivete tutto, in modo da avere una sorta di copione da poter recitare”.

  • Finita questa prima fase, chiedere ai singoli gruppi di provare a mettere in scena l’intervista: i ragazzi dovranno decidere tra di loro chi farà il giornalista e chi il cyberbullo intervistato, provando a mettere in scena (role playing) l’intervista così come l’hanno pensata.

  • Terminato il lavoro nei piccoli gruppi, si torna al gruppo classe. Ogni gruppo metterà in scena la sua intervista, mostrando ai compagni il lavoro fatto. Mentre viene fatta l’intervista si riportano su un cartellone le domande e le relative risposte in modo da poter eventualmente condurre una riflessione finale rintracciando delle macrocategorie nelle risposte date dal cyberbullo. Alcuni esempi di categorie in cui poter raggruppare le risposte:

- MANCANZA DI EMPATIA (Perché fai così? Perché non me ne importa nulla dell’altro, di quello che prova, non mi preoccupa quello che prova e non me ne frega niente se sta male)

- SODDISFAZIONE, PIACERE E INTENZIONALITÀ (Perché fai così? Ma ti diverti a comportarti così? Prendere in giro uno che non sa nemmeno difendersi è divertente, che poi quelli non dicono nulla, non sono mai aiutati e così ti diverti, ti senti potente)

- DISEQUILIBRIO DI POTERE (Perché te la prendi proprio con lui/lei? É così facile prendere di mira proprio lui/lei, è un/a debole ed è facile prenderla in giro, farle fare quello che vuoi. Io sono più forte e potente, ho chi mi sostiene, chi si diverte con me per quello che faccio).



SCHEDA 3

CHI È LA VITTIMA?

CON QUESTA SCHEDA DIDATTICA IL RAGAZZO:

potrà approfondire il ruolo della vittima, il suo vissuto, le sue difficoltà e i suoi comportamenti.


ATTIVITÀ FINALE

Stesura della richiesta di aiuto di una vittima che ha trovato il coraggio di scrivere alla rubrica del giornale e scrittura della possibile risposta.


STIMOLI

Articolo


http://archiviostorico.corriere.it/2015/luglio/15/Sara_imparato_cantare_per_essere_co_0_20150715_9b4e849a-2ab3-11e5-9cc9-469a7cb66832.shtml
Video

https://www.youtube.com/watch?v=A4MHDoqWvlE “Condividi l'amicizia....No al Cyberbullismo”


https://www.youtube.com/watch?v=AX7noLn4AXA&list=PL68A5FD05C2574063&index=6 “Stop al Cyberbullismo: Videoconfessione di una vittima”
https://www.youtube.com/watch?v=wbJ7V6iKurE “Storie di ordinario Cyberbullismo 2 – Gaetano”

COME PROCEDERE:

  • Fare leggere ai ragazzi l’articolo e far vedere loro i video selezionati.

  • I ragazzi, divisi in piccoli gruppi, conducono una riflessione sulla vittima in termini di:

  1. VISSUTO DELLA VITTIMA, le sue reazioni emotive, come si sente.

  2. COMPORTAMENTI DELLA VITTIMA, le sue reazioni comportamentali, cosa fa/cosa potrebbe fare.

  3. CONSEGUENZE, gli effetti che il suo vissuto e i suoi comportamenti provocano negli altri.

  • Dopo questa riflessione iniziale condotta in piccoli gruppi (4/5 ragazzi per gruppo), condividiamo insieme nel gruppo classe le idee e pensieri emersi. L’insegnante potrà aiutare i ragazzi in modo da fare emergere:

  1. come la vittima si possa sentire umiliata, come essa provi vergogna, rabbia, paura, tristezza per ciò che subisce e per la sua incapacità di reagire, come questo possa comportare un conseguente senso di impotenza e di solitudine (VISSUTO EMOTIVO DELLA VITTIMA);

  2. quali comportamenti, anche per il suo vissuto emotivo, la vittima mette in atto. Come essa si chiuda in se stessa, non reagisca, non riesca a chiedere aiuto, anzi come essa si isoli, acconsentendo a fare tutto ciò che le viene chiesto, come inizi a cambiare (non vuole andare a scuola, peggiora il suo rendimento scolastico, risponde male, non vuole parlare con nessuno, a casa si chiude nella sua stanza etc.) (COMPORTANTI DELLA VITTIMA);

  3. quali conseguenze il comportamento e l’atteggiamento della vittima ha sugli altri, gli altri ad esempio non saranno particolarmente amichevoli, e non saranno quindi portati a offrirgli aiuto e a difenderla (CONSEGUENZE).

  • Fare un cartellone sul vissuto della vittima e sulle sue reazioni, mettendo insieme tutte le risposte date dai ragazzi.

  • Una volta delineato insieme il quadro della vittima ci spostiamo nuovamente a lavorare in piccoli gruppi (4/5 ragazzi per gruppo). La consegna sarà: “Immaginate una situazione di cyberbullismo. Focalizzatevi sul punto di vista della vittima. Immaginate che voglia provare ad uscire da questa situazione, dare una svolta alla sua situazione. Ora provate a scrivere una sua possibile richiesta di aiuto da inviare alla rubrica di un giornale”.

  • Una volta che tutti avranno finito, date la seguente consegna: “Adesso spostatevi e focalizzatevi sul punto di vista del giornalista responsabile della rubrica. Provate a pensare a come potreste rispondere affinché la vittima non cada ancora di più in una condizione di disperazione. Provate a confortarla e a darle qualche consiglio”.

SCHEDA 4

CHI SONO GLI SPETTATORI?

CON QUESTA SCHEDA DIDATTICA IL RAGAZZO:

potrà approfondire il ruolo degli spettatori, capire le loro responsabilità morali e individuare delle strategie “sicure” per intervenire in difesa della vittima.


ATTIVITÀ FINALE

Role playing: “Cosa posso fare per non essere solo uno spettatore passivo”.
STIMOLI

Video


1- https://www.youtube.com/watch?v=NwIb22Ydguk “Storie di ordinario Cyberbullismo 1 - L'amica”
2- https://www.youtube.com/watch?v=ZRuB0x1pHDA “Corto Cyberbullismo” (in un primo momento lo faremo vedere solo fino al minuto 5.17, il finale lo faremo vedere ai ragazzi solo dopo che sarà conclusa l’attività).
COME PROCEDERE

  • Far vedere il primo video proposto. Ripercorrendo le precedenti schede didattiche, fare un piccolo ripasso sui ruoli che fino ad ora avete individuato in un episodio di bullismo/cyberbullismo (bullo, vittima).

  • Aprire lo sguardo sul ruolo che possono assumere gli altri ragazzi durante un episodio di bullismo/cyberbullismo: cosa fanno quando vedono una situazione di bullismo/cyberbullismo? Ridono (es. online scrivono commenti su un post)? Incitano (es. online mettono “mi piace”)? Si uniscono alle prepotenze (es. online condividono il contenuto)? Aiutano la vittima (es. online scrivono di non essere d’accordo, segnalano)? Guardano?. Far emergere i seguenti ruoli: aiutante del bullo, difensore della vittima e spettatori passivi.

  • Ci concentreremo ora solo sugli spettatori passivi. Invitare i ragazzi a fare un brainstorming su: “Chi sono gli spettatori? Come si comportano e cosa fanno durante episodi di bullismo e/o di cyberbullismo? Perché non intervengo durante queste situazioni?”. Raccogliere le idee che emergono scrivendole sulla lavagna o su un cartellone.

  • Aiutare i ragazzi a fare una sintesi dei pensieri raccolti. Sottolineare come essere uno spettatore voglia dire guardare uno “spettacolo” senza fare nulla. Riflettere su come con il suo comportamento in qualche modo rinforzi il bullo che si sente incontrastato e potente perché al centro dell’attenzione. Riflettere anche su cosa prova lo spettatore, su come si sente e su quali dilemmi vive.

  • Fare vedere il secondo video (fermandolo al minuto 5.17).

  • Dividere i ragazzi in piccoli gruppi (4/5 ragazzi per gruppo). Dare la seguente consegna: “Ripensate al video che abbiamo visto. Cosa potrebbe fare la ragazza per non essere solo una spettatrice passiva di ciò che sta accadendo all’amica? Come potrebbe aiutarla? Di ogni possibile comportamento, cercate di evidenziare i possibili aspetti positivi, per lei e la vittima, ma anche quelli negativi. Ogni gruppo compila la tabella (ndr fornire ad ogni gruppo la tabella).



COSA PUÒ FARE?

PRO-ASPETTI POSITIVI

della soluzione

CONTRO-ASPETTI NEGATIVI della soluzione

1-









2-









3-











  • Una volta che tutti hanno finito, chiedere ai ragazzi, rimasti divisi in piccoli gruppi, di costruire un copione per mettere in scena una situazione in cui gli spettatori decidono di non essere più passivi ma di fare qualcosa scegliendo tra le opzioni (nella tabella il “cosa fare?”) la soluzione che ritengono migliore (role playing).


MATERIALE UTILE

Teniamo bene a mente che il bullismo è un fenomeno sociale, di gruppo. Si sviluppa in un gruppo di pari in cui ogni membro gioca uno specifico ruolo: bullo, vittima, aiutante del bullo, difensore della vittima e spettatore passivo. Particolarmente importante, anche dal punto di vista dell’intervento, è il ruolo assunto dai cosiddetti spettatori. La dinamica di gruppo ci mostra come questi ultimi abbiano potenzialmente la possibilità di influenzare la situazione in diversi modi: rinforzare il comportamento del bullo, sostenendolo o accettandolo passivamente, o, al contrario, prendere le distanze dai bulli e difendere la vittima.

I motivi che i ragazzi possono dare al perché non intervengono in aiuto della vittima possono riferirsi alle seguenti macro-aree:

-NON ASSUMERSI LA RESPONSABILITÀ (es. di risposte: non mi riguarda, non è un mio problema…)

-TEMERE LE CONSEGUENZE (es.: ho paura, verrei poi isolato da tutti, verrei poi picchiato, diventerei io quello preso di mira…)

-EFFICACIA DELL’INTERVENTO (es.: non serve a niente, non penso che il mio intervento possa essere utile…)

-PRO-BULLO/COMPLICE DEL BULLO (es.: mi diverto a guardare, rido, se lo merita…)
ESEMPIO DI STRATEGIE: “COSA POTREI FARE PER NON ESSERE SOLO UNO SPETTATORE”

1- PRENDERMI CURA DELLA VITTIMA:



  • ascoltarla;

  • darle un sostegno emotivo;

  • consolarla con parole confortanti per farle sentire di non essere sola e di essere capita;

  • cercare di difenderla come meglio si può fare.

2- ADOTTARE COMPORTAMENTI PRO-VITTIMA

  • in modo assertivo dire al cyberbullo di smetterla;

  • coinvolgere la vittima nella propria rete sociale.

3- ADOTTARE COMPORTAMENTI ANTI-BULLO

  • non diventare complice del bullo;

  • non restare a guardare senza fare niente;

  • non ridere, mostrare disapprovazione per quello che sta accadendo, non condividere, non mettere mi piace etc.

  • contrastarlo in modo assertivo.

4- CERCARE AIUTO

  • chiedere agli amici;

  • chiedere ad un adulto (genitori, insegnanti, allenatore ecc.);

  • segnalare.

SCHEDA 5

USARE INTERNET IN SICUREZZA

CON QUESTA SCHEDA DIDATTICA IL RAGAZZO:

potrà riflettere su come proteggersi dal rischio di trovarsi in situazioni di cyberbullismo adottando delle regole di “uso sicuro” della rete e costruendo lui stesso delle linee guida per l’uso corretto.


ATTIVITÀ FINALE

Regolamento per un uso più sicuro di internet (chat, social networks, instant messaging, posta elettronica, giochi, blog ecc).
STIMOLI

Viene dato ai ragazzi il compito di analizzare quali sono i pericoli della rete e come è possibile usare internet in modo sicuro.


Articoli

http://www.corriere.it/tecnologia/15_febbraio_10/safer-internet-day-italia-rischi-sicurezza-c36bc20e-b113-11e4-9c01-b887ba5f55e9.shtml


http://27esimaora.corriere.it/articolo/cyberworld-e-il-cyberbullismo2dove-si-nascondono-le-insidie-e-i-rischi/ (online c’è anche un video che precede l’articolo, e in fondo, un link (http://27esimaora.corriere.it/wp-content/uploads/2012/11/cyber_baldry_41.pdf) che rimanda a uno schema riassuntivo dei rischi legati alle varie tecnologie).
Video

https://www.youtube.com/watch?v=fCtLMGod0Ok “Usare internet in sicurezza”



COME PROCEDERE

  • In classe riflettere insieme su quali siano i possibili comportamenti che ci mettono a rischio quando navighiamo e usiamo internet (lasciare aperta la nostra pagina facebook, lasciare incustodito il nostro smartphone, dare la propria password al proprio amico/a o al/alla proprio/a fidanzato/a, accettare l’amicizia da persone sconosciute, etc).

  • Dopo questa riflessione, invitare i ragazzi a cercare risorse online che indichino come prevenire queste situazioni. Se fosse possibile connettersi ad internet da scuola, dividere i ragazzi in piccoli gruppi (4/5 ragazzi per gruppo) e dare loro il compito di trovare consigli utili per un uso corretto della rete. Se non ci fosse questa possibilità, la consegna sarà di fare questa ricerca online a casa, continuando in una giornata successiva l’attività in classe. Possibili fonti da cui trarre informazioni utili riguardo alla sicurezza in rete che possiamo consigliare ai ragazzi per la loro ricerca sono:

http://www.generazioniconnesse.it/

http://www.poliziadistato.it/articolo/31696/



  • Una volta raccolto il materiale, i ragazzi divisi in piccoli gruppi (4/5 ragazzi per gruppo) si devono confrontare e scrivere un cartellone con quelle che per loro sono le 5 regole importanti da seguire (ndr possono riferirsi alla navigazione in generale, oppure all’uso delle chat, dei social networks, dell’instant messaging, all’uso della posta elettronica ecc).

  • Successivamente, ogni gruppo esporrà il suo cartellone alla classe. Raccogliamo un paio di regole da ogni gruppo (in modo da rendere tutti ugualmente partecipi) per fare il cartellone finale con le regole da appendere in classe.


MATERIALE UTILE

La competenza digitale presuppone le competenze necessarie per utilizzare i nuovi mezzi di comunicazione in modo responsabile e sicuro. Include lo sviluppo personale, sociale e metodologico del bambino e dell’adolescente che possiamo definire anche in termini di responsabilità e autonomia. L'acquisizione delle competenze digitali dovrebbe essere promossa con l'educazione e la formazione iniziale.


Esempi di regole per le linee guida da stilare:

  • Usare le regole di netiquette quando si va online.

  • Usare la tecnologia per un uso positivo.

  • Chiedere aiuto a compagni e adulti se succede qualcosa di negativo.

  • Potenziare le proprie abilità per navigare in modo sicuro.

  • Riportare alle autorità se subisci o se osservi attacchi contro altri ragazzi.

  • Usare una password a prova di intrusione e non condividerla.

  • Ricordati sempre quando chiudi facebook (o un altro social network) di fare logout.

  • Impostare la privacy: solo gli amici devono poter avere accesso al tuo profilo!.

  • Non dare informazioni personali (indirizzo, scuola frequentata ecc): i tuoi amici sanno dove trovarti.

  • Non inviare messaggi offensivi o di minaccia.

  • Non rispondere a messaggi molesti o offensivi, a chi insulta o prende in giro. Segnalalo o bloccalo!.

  • Se qualcuno ti mette a disagio, ti disturba, ti dice cose che ti imbarazzano o ti spaventano, ti propone azioni che i tuoi genitori ti hanno detto di non compiere, o che per te non è giusto compiere, bloccalo immediatamente interrompendo i contatti; se è necessario denuncialo alla polizia postale.

  • Se ti succede qualcosa che ti mette a disagio parlane con una persona fidata.

  • Pensa prima di condividere o pubblicare informazioni, non puoi sapere come potrebbero essere utilizzate.

  • Non pubblicare foto dove sono presenti altre persone senza la loro autorizzazione.

  • Non accettare l’amicizia di persone che non conosci: alcune persone possono fingere di essere tuoi coetanei…è facile fingere on-line!!

  • Incontrare qualcuno che si è conosciuto solo tramite la rete non è una buona idea, anche se questa persona ti ha inviato foto o se tu l’hai vista tramite la webcam. Se decidi di farlo porta con te degli amici e fallo sapere ad un adulto.

  • Le regole del buon comportamento non cambiano soltanto perché sei collegato al pc.

Possibili strategie se uno viene attaccato:



  • Non rispondere, blocca il mittente!

  • Cambia numero di telefono, indirizzo e-mail, username, account, profilo.

  • Informa i gestori/proprietari del sito internet.

  • Chiedi aiuto ad un amico.

  • Chiedi aiuto ad un adulto.

  • Denuncia gli episodi alle autorità.

  • Tieni traccia del messaggio; conservalo come prova delle molestie. È indispensabile avere una prova dell'accaduto quando cerchi aiuto o vuoi segnalare l'episodio.

NETIQUETTE:


MAI:

- Rispondere a un messaggio quando sei arrabbiato.

- Inoltrare il messaggio di qualcuno senza il suo permesso.

- Dire delle cose online che non diresti faccia a faccia.

- Dare la tua password a qualcuno (nemmeno al tuo migliore amico).
RICORDA

- Che le persone online non necessariamente sono chi dichiarano di essere.

- Che le cose che hai messo in rete (foto e informazioni personali) sono visibili da un

pubblico più ampio di quello della tua cerchia di amici.

- Che è vietato copiare, pubblicare o diffondere le foto di altri senza il loro permesso.

Possibili fonti che offrono materiale utile:


http://www.generazioniconnesse.it/

https://www.commissariatodips.it/approfondimenti/cyberbullismo.html

http://www.poliziadistato.it/articolo/31696/
2014-2015

UDA


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